Caso Resinovich, l’amico Sterpin: "Visintin sapeva che Liliana non sarebbe mai tornata, ecco perché“
L'86enne viene ascoltato in Tribunale in ordine "ai fatti di omicidio per i quali si procede nonché in generale in ordine ai rapporti intrattenuti dallo stesso con la vittima, e con lei e il marito Visintin”

È iniziata alle 9.35 di oggi, lunedì 23 giugno, nel Tribunale di Trieste l'udienza per assumere con incidente probatorio la testimonianza di Claudio Sterpin, l'amico di Liliana Resinovich, la donna trovata cadavere tra le sterpaglie a margine dell'ex Opp il 5 gennaio 2022.
"Lui (il riferimento è al marito di Liliana, Sebastiano Visintin, unico indagato per la morte della moglie- gli avvocati Paolo e Alice Bevilacqua.) neanche si sogna di cosa vuol dire amore. Ripeterò anche per i sordi ciò che continuo a dichiarare da tre anni a questa parte. Lui sapeva tutto di noi da anni”.Sono le parole di Sterpin rese ai giornalisti prima di entrare in Tribunale.
"Il marito - ancora Sterpin prima di entrare in aula - ha sempre raccontato che l'ultimo giorno, quando è uscito di casa quel 14 dicembre del 2021 Liliana lo salutava dalla finestra agitando i pupazzetti delle topoline. Due giorni dopo, quando il corpo non era ancora stato ritrovato, quando non si sapeva ancora dove era Liliana, ha regalato quelle due topoline tanto care, tanto simboliche alla figlia di un amico. Questo fa capire che lui se n'è fregato di andare a cercarla, perché sapeva che non sarebbe mai tornata".
L'86enne, lo ricordiamo, viene ascoltato in ordine "ai fatti di omicidio per i quali si procede – così indicava la pm Ilaria Iozzi nella richiesta di incidente probatorio poi accolta dalla gip Flavia Manginate – nonché in generale in ordine ai rapporti intrattenuti dallo stesso con la vittima, i rapporti intercorsi tra lei e il marito Sebastiano Visintin" e tra i coniugi e la loro cerchia di amici.
Sterpin nel caso assume un ruolo determinante: il rapporto che aveva con Liliana, i progetti che, stando alla sua testimonianza, i due avevano in serbo con l’ipotesi di un trasferimento della donna a casa di Sterpin, potrebbero rappresentare il movente che secondo l’accusa avrebbe spinto il marito Sebastiano Visintin, indagato per l’omicidio della moglie, a ucciderla.
A Sterpin possono porre domande la pubblico ministero, i difensori di Visintin Paolo e Alice Bevilacqua, ma lo possono fare anche gli avvocati delle parti lese.
Una breve pausa
In una breve pausa Sebastiano Visintin prima e Claudio Sterpin poi sono usciti dall'aula accanto ai loro legali. Non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione, come vediamo in questi video.
L’udienza riprende
L'udienza poi è ripresa. Nel corso della prime tre ore a porre le domande a Sterpin è stata la pm Illaria Iozzi.
Di seguito a interrogare l'85enne amico di Liliana sono i difensori di Visintin - unico indagato per la morte della moglie- gli avvocati Paolo e Alice Bevilacqua.
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