Salvare vite con l’intelligenza artificiale: a Claut l’esercitazione del Soccorso alpino
Squadre provenienti da tutta Italia hanno partecipato all’addestramento andato in scena lo scorso fine settimane. Utilizzati droni per raccogliere materiale video

Utilizzare l’intelligenza artificiale per salvare più vite. Questo è stato l’obiettivo delle esercitazioni del Soccorso alpino che sono andate in scena a Claut lo scorso weekend.
Alla presenza congiunta del Presidente nazionale del Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, Maurizio Dellantonio, del vicepresidente nazionale Alessandro Molinu e del Presidente del Salvamont Romania, Sabin Cornoiu, si sono chiusi oggi tre giorni di intenso addestramento che hanno trasformato Claut in un grande campo prove per l’innovazione nel Search & Rescue (Sar) di montagna.
L’evento – organizzato nell’ambito del progetto Virtue (Vision-based Integrated RescUe TEchnologies for mountain search), co-finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) – ha riunito oltre quaranta tecnici del Cnsas, con il forte impegno operativo del Servizio Regionale Friuli-Venezia Giulia, e del SALVAMONT Romania. A loro si sono affiancati operatori del Soccorso Alpino di Pieve di Cadore e piloti Uav provenienti da tutta Italia, confermando la dimensione nazionale dell’iniziativa.
Dopo le prove svoltesi nelle Marche lo scorso febbraio, Claut ha ospitato il secondo ciclo di esercitazioni sul campo; dal 22 al 26 maggio la componente italiana – insieme a sei delegati CNSAS – volerà in Romania per la sessione conclusiva, completando il percorso sperimentale europeo.
Gli scenari operativi testati
Canyoning SAR – Forra del Rio Claut (mattina)
All’alba le squadre speleo-alpine hanno calato corde e barella in un canyon profondo per soccorrere un figurante infortunato.

I droni multispettro hanno sorvolato il corridoio roccioso, fornendo cartografia termica in tempo reale e raccogliendo immagini per l’addestramento dell’intelligenza artificiale e degli algoritmi di machine learning del progetto.
Mountain Wall SAR – Parete sud del Pradut (pomeriggio)
Un elicottero dell’elisoccorso Fvg ha verricellato i sanitari su una parete verticale per il recupero di un climber disperso, effettuando anche un’esercitazione di sbarco/imbarco in parete. Gli UAV hanno restituito immagini in alta definizione dei punti d’ancoraggio, mentre l’elicottero sbarcava in quota squadre composte da pilota-drone e figuranti per generare ulteriori dataset. In parallelo, altri piloti operavano su scenari impervi intorno al Rifugio Pradut, dove il servizio regionale Fvg del Cnsas aveva allestito il centro di coordinamento mobile. Tutto il materiale confluirà nel data-lake VIRTUE ai fini dell’addestramento AI.
Night SAR Mission – ambiente aperto e parete in notturna (sera/notte)
Con visibilità quasi nulla, le telecamere IR di due DJI Matrice 4T e di un Matrice 30T hanno individuato i bersagli su terreno aperto e su una parete rocciosa, generando sequenze notturne essenziali per insegnare all’IA a riconoscere persone anche senza forti contrasti termici.

In totale, la sola giornata di sabato ha prodotto oltre sette ore di video visibili e termici che saranno annotati e validati per affinare i modelli di riconoscimento umano del progetto.
Priorità tecnologiche emerse
Nella tavola rotonda conclusiva, il vicepresidente Alessandro Molinu ha indicato tre obiettivi prioritari: «Detection basata su AI con reporting via Satcom, elaborazione edge su Gpu portatili e risultati in tempo reale, per ridurre i tempi di ricerca garantendo la massima sicurezza delle squadre». Molinu ha ringraziato «il servizio Regionale Friuli Venezia Giulia del Soccorso alpino per la logistica impeccabile, la componente elicotteristica di Elisoccorso Fvg e il Presidente del sas Romania per la costante collaborazione internazionale che contraddistingue il progetto».
Il presidente del servizio regionale Friuli Venezia Giulia del Corpo nazionale del Soccorso alpino ha a sua volta espresso gratitudine «a tutti i tecnici, i volontari e gli equipaggi dell’elicottero che hanno reso possibile questa complessa esercitazione, dimostrando come l’integrazione tra risorse di terra e di aria sia fondamentale per il successo delle missioni di soccorso alpino».
Verso una rete Sar europea più forte
I partner Virtue hanno confermato l’intenzione di condividere dataset sempre più estesi e di testare la piattaforma anche in scenari invernali. Il Presidente nazionale del Salvamont, chiudendo i lavori, ha definito l’iniziativa «un passo decisivo verso tecnologie che porteranno il soccorso alpino europeo in una nuova era, grazie alla sinergia fra enti di soccorso, industria e ricerca».
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