Tragedia sul catamarano, Anna era senza contratto: l’aveva ingaggiata lo skipper in prova
I primi risultati delle verifiche a 48 ore dalla tragedia che è costata la vita alla 17enne caduta da un catamarano alla Marina di Sant’Elena a Venezia. Rapporto in Procura per verificare le responsabilità

Anna Chiti, la 17enne morta dopo essere caduta da un catamarano a Marina di Santelena a Venezia, stava lavorando senza un contratto di lavoro.
Dopo il consiglio di un'amica che aveva fatto lo stesso lavoro per un periodo l'anno scorso, la ragazza da qualche giorno era stata ingaggiata dallo skipper del catamarano (che a sua volta fa capo ad una società) per una sorta di prova.
Nelle prossime ore arriverà alla Procura di Venezia un rapporto dettagliato sulle indagini finora svolte, in base al quale si faranno valutazioni per verificare le responsabilità.
Si è saputo intanto che gli ultimi istanti di vita di Anna sono stati fermati in un video delle telecamere di sicurezza della Marina di Santelena, la darsena dove il catamarano sabato era in fase di attracco. Difficile stabile adesso se sia stata la giovane a prendere l'iniziativa di aiutare il comandante, raccogliendo la cima che serviva per l'attracco, o se qualcuno, al contrario, le abbia chiesto di farlo.
Il titolare della Marina Satntelena, Stefano Costantini, spiega che sabato pomeriggio tirava un vento di scirocco piuttosto forte - una stima di circa 15 nodi - che rendeva la manovra di attracco per una barca come quella (mura alte e un tendalino che faceva effetto 'vela') non proprio agevole.
Lo skipper non avrebbe chiesto tuttavia l'appoggio del personale della darsena, che era pronto. L'uomo, dopo l'incidente, ha potuto vedere le immagini del video, poi consegnate agli investigatori. Anna - ha riferito - stava tentando di saltare sul pontile con la cima già in mano, ma è inciampata, finendo in acqua.
E' riemersa subito, ed ha tentato di risalire sul catamarano, ma la cima gli si è agganciata sull'elica in movimento - la barca era in manovra - e l'ha trascinata giù, senza darle scampo. In quei concitati momenti, con le urla di chi aveva assistito alla scena, il comandante del catamarano si è tuffato per primo, ma non è riuscito a sbrogliare la cima dalla stretta dell'elica. Solo un sommozzatore dei vigili del fuoco, arrivato subito dopo, è riuscito a raggiungere il corpo, imprigionato sotto allo scafo, e a tagliare la corda. Pochi minuti sott'acqua, ma che hanno reso vani tutti i tentativi di rianimazione della ragazza.
Un incidente che ha sconvolto gli addetti della darsena - «non dormo da due notti, continuo a pensarci» ha confessato Costantini - e i turisti che si trovavano sulla barca, per una festa, e non hanno potuto fare niente.
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