Via dedicata a Del Vecchio, il figlio: «Un insulto»

Polemica nel giorno del novantesimo compleanno dell’imprenditore. Claudio, primogenito del patròn Leonardo, si scaglia contro il Comune di Agordo: «Meritava una piazza. I dirigenti di Luxottica non dovevano appoggiare la scelta»

Francesco Dal Mas
Leonardo Del Vecchio
Leonardo Del Vecchio

«Un insulto da parte del Comune a mio padre e alla mia famiglia». Firmato Claudio Del Vecchio, il primogenito di Leonardo, fondatore di Luxottica.

Giovedì 22 maggio, nel giorno dell’anniversario dei 90 anni dalla nascita di colui che è stato uno dei più importanti industriali del 900 – Del Vecchio nasceva il 22 maggio 1935 – nel giorno, dunque, della memoria e della riconoscenza per il padre, Claudio ha rimproverato al Comune di Agordo di aver dedicato all’illustre genitore solo una strada.

Lo ha fatto commentando con un post su Facebook la notizia che l’amministrazione di Agordo, retta da Roberto Chissalè, e EssilorLuxottica avevano condiviso la volontà di intitolare l’attuale via Valcozzena, strada che corre a fianco del primo e più importante stabilimento del gruppo in Italia, alla memoria del fondatore.

«L’unica maniera di riconoscere l’importanza che la sua figura ha avuto per Agordo e la vallata» scrive Claudio, «era di dedicargli la piazza. La strada a Valcozzena, se vogliono, la possono chiamare via Luxottica».

Nelle stesse ore in cui rimbalzava il disappunto di Claudio Del Vecchio, a Milano l’università Bocconi dedicava a Leonardo Del Vecchio l’edificio nel cuore del campus, dove ogni giorno oltre 5 mila studenti seguono le lezioni. Con tanto di messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E alla presenza di tutta la famiglia Del Vecchio.

Il figlio Claudio, per la verità, non manca di scusarsi: «Scusate per questo mio commento» scrive infatti «che sicuramente non è nuovo all’amministrazione comunale. Mi dispiace che i dirigenti di Luxottica abbiano apprezzato la decisione del Comune senza domandare alla famiglia la nostra opinione».

Il primo a sorprendersi dell’uscita è stato proprio il sindaco di Agordo, Chissalè: «Dalla famiglia non abbiamo mai ricevuto rilievi. L’iniziativa è stata condivisa con l’azienda che, anzi, ha apprezzato l’impegno comune a onorare, custodire e tramandare la memoria del fondatore di EssilorLuxottica».

Chissalè conferma, anzi, che il Comune di Agordo sente come proprio dovere quello di custodire e trasmettere questa memoria, per tutti i valori di cui viene innervata, alle generazioni future. I figli di Leonardo sono Claudio, Marisa, Paola, Leonardo Maria, Luca e Clemente.

Claudio non ha ruoli in Luxottica. Nella holding, la Delfin, è stato di fatto equiparato ai cinque fratelli. Nutriva la speranza, a suo tempo, di diventare il capo-azienda. Ed è per questo, forse, che ha tenuto nel tempo una posizione distinta.

D’altra parte anche Francesco Milleri, presidente e amministratore delegato di EssilorLuxottica, ha espresso viva soddisfazione per l’iniziativa del Comune: «Agordo è sempre stata e sempre sarà la vera casa del fondatore, e grazie all’iniziativa condivisa con l’amministrazione comunale da oggi in tutto il mondo sapranno che Luxottica è di casa in via Leonardo Del Vecchio, 1. Da lì e nel suo nome passerà la storia, il presente e il futuro del nostro gruppo. Credo sia il modo in cui più gli sarebbe piaciuto essere ricordato in questa ricorrenza». Una scelta, tra l’altro, condivisa anche dalle organizzazioni sindacali.

Aprendo la cerimonia di giovedì a Milano, la moglie di Leonardo, Nicoletta Zampillo Del Vecchio, presidente della Fondazione che porta il nome del marito, ha dichiarato: «Ancora una volta sentiamo di dover ringraziare Leonardo, che proprio oggi avrebbe compiuto 90 anni, per aver creato le condizioni per l’esistenza della Fondazione e per averci trasmesso la consapevolezza della responsabilità che ciascuno di noi ha di generare un impatto positivo sulla società restituendo il bene ricevuto e vissuto. Una responsabilità che ci continua a trasmettere, con una incredibile carica di energia, grazie alla possibilità di seguire con la Fondazione tanti progetti al fianco di persone straordinarie in base ai bisogni e alla coerenza con i valori che hanno animato tutta l’attività di Leonardo».

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