Violenza sessuale di gruppo: arrestato l’imprenditore veneziano Alessandro Possati

Il rampollo della famiglia che possedeva l’hotel Bauer e fondatore della Illumina film production è ai domiciliari, accusato di aver adescato ragazze con il pretesto di realizzare video didattici

Giacomo Costa
Alessandro Possati a Venezia
Alessandro Possati a Venezia

Un appartamento preso in affitto a Milano e spacciato per studio medico, un radiologo in pensione che si fingeva ginecologo e un produttore cinematografico che raccontava di un contratto per realizzare video didattici. E poi centinaia di filmati, realizzati con l’inganno e diffusi online tramite chat e gruppi chiusi, con altrettante vittime raggirate e poi abusate. Questo il sistema messo in piedi da Alessandro Possati, imprenditore veneziano 42enne della famiglia che fino a qualche tempo fa possedeva il prestigioso hotel Bauer e fondatore della Illumina film production, e Antonio Cirla, medico 71enne già in forze all’azienda ospedaliera Sant’Anna di Como. Entrambi sono ora ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale di gruppo.

Il blitz dei carabinieri di Milano è scattato lunedì, ma l’indagine proseguiva dal giugno 2024, dalle prime segnalazioni arrivate da parte di una ragazza. Il sistema, invece, era in piedi almeno dal 2016, stando alle mail scoperte nelle caselle degli indagati. La trappola scattava da un annuncio online da parte del sedicente Centro Clinica Italia – a cui nel tempo hanno risposto ben 135 donne – che proponeva un lavoro come figurante in video destinati alla didattica. Quando le ragazze arrivavano nell’appartamento venivano poi indotte a spogliarsi, quindi sottoposte a una “visita ginecologica” che degenerava in violenze, con varie forme di abuso. Tre delle vittime avrebbero avuto più incontri nel corso del tempo coi finti ginecologi; altre ragazze, al contrario, si erano insospettite ed erano scappate immediatamente dal finto studio milanese di via Sforza.

I carabinieri, coordinati dal pm Antonio Pansa e dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella, hanno sequestrato cellulari e computer dei due indagati, scoprendo migliaia di email: spesso le conversazioni con le vittime si interrompevano e gli investigatori sospettano che potessero continuare attraverso altri sistemi, più protetti. Il 71enne e il 42enne avevano nei loro archivi personali centinaia di filmati, e proprio Possati era solito scambiarli e diffonderli attraverso la rete. Nel suo hard disk i militari avrebbero trovato anche materiale pedopornografico, su cui sono tuttora in corso ulteriori accertamenti.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova