A Cortina nasce Terregiunte, il blend di Amarone e Primitivo

Sandro Boscaini presenta con Bruno Vespa il vino che sancisce le nozze enologiche tra Veneto e Puglia. Ora la risposta del mercato

CORTINA. Dal matrimonio tra Masi e Vespa è nato un bel bambino, si chiama Terregiunte-Vino d’Italia che ieri sera all'hotel Cristallo, a Cortina d'Ampezzo, è stato battezzato. Un nuovo vino, un blend (miscela di due o più uve per ottenere un taglio unico) di Primitivo e Amarone.

Un vino che esprime la passione per due terre virtuose e aperte all’incontro, un progetto di cultura svincolato da provincialismi e orientato alla qualità pura. Frutto delle nozze tra Bruno Vespa che ha chiesto la mano del «principe azzurro», ossia di Sandro Boscaini, definito “Mr Amarone”, presidente di Masi Agricola.

«Oggi il nostro bambino ha ancora gli occhietti chiusi», ha detto Vespa, «sarà vispo a novembre. Sarà un bel bambino con un bel sorriso pronto ad affrontare le sfide della vita». 

Un vino che vuole rappresentare l'Italia, nato da matrimonio tra Veneto e Puglia, grazie ai sapienti studi degli enologi Andrea Dal Cin (responsabile enologico di Masi Agricola) e Riccardo Cotarella, tra i più noti winemaker d’Italia e presidente Assoenologi (che cura i vini della Vespa Vignaioli per Passione).

«La proposta di Vespa per me è stata sia una provocazione che un'opportunità», ha raccontato Boscaini, «perché abbiamo provato ad unire due territori, a creare una sintesi tra due vini, ma anche tra due culture, due regioni, che non c'era. La pretesa non è quella di invadere il mondo con questo vino, ma di lasciare un messaggio: la bellezza e la ricchezza dei nostri territori, seppur lontani, hanno saputo trovare un unione che si esprime nel matrimonio tra due etichette che assieme rappresentano un vino d'Italia».

«Un vino simbolico», ha ribadito Vespa, «io non sono un esperto di vino, ma un appassionato perché il vino mi dà emozioni .Quando ho proposto a Boscaini questo sposalizio non ho pensato a cosa richiede il mercato; la mia follia era quella di creare un vino simbolo fra due regioni lontane. Una cosa mai fatta. Io amo il Veneto. Rispetto e non scoraggio le richieste di autonomia, ma volevo comunque fare un vino d'Italia fra Veneto e Puglia».

A tenere a battesimo il neonato è salito anche il governatore del Veneto Luca Zaia. «Io posso solo fare i complimenti», ha dichiarato, «sia per l'idea che sicuramente molti imiteranno, sia per la bravura degli enologi. Sia chiaro, qui non sono stati mischiato due vini, ma è stato creato un blend, dopo mesi di studi, analisi, ricerche e prove. Il Veneto e Masi non potevano mancare. Questo progetto si può sintetizzare con le parole tratte dalle Memorie di Adriano ”Il vero luogo natio è quel logo dove l'uomo pone lo sguardo per la prima volta verso se stesso”».

Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha già prenotato alcune battaglie di Terregiunte. «Sono al ristornate Gustavo», ha spiegato intervenendo in video chiamata, «dove si sono già impegnati ad offrire il nuovo vino ai clienti. Due punti d'Italia si stanno unendo attraverso un'idea geniale. I confini non esistono quando si parla di vino e di cibo. La Puglia poi non dimentica quanto fatto dal Veneto nei secoli».

«Cortina è sempre di più un punto di riferimento nazionale», ha sottolineato il sindaco Gianpietro Ghedina, «e siamo orgogliosi che la nostra località si stata scelta per tenere a battesimo questo importante progetto che unisce due Regioni, due culture, due aziende leader nel settore enologico».

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