A Villa del Conte lo paga solo uno su tre

«Il canone Rai? Io l’ho sempre pagato». Carlo Geron, che si autodefinisce “pittore delle emozioni”, non ci sta a finire nell’elenco degli evasori dell’abbonamento. La pagina che lo racconta, nel sito “Arte italiana”, spiega che a Geron «capita spesso di prendere spunto dalle immagini televisive» che gli permettono di recepire sensazioni e di riportarle sulla tela. Non a caso, nel luglio di 47 anni fa, Geron si ispirò proprio all’allunaggio e mandò un suo quadro a Neil Armstrong, che lo apprezzò e gli spedì pure un biglietto di ringraziamenti.
Ma allora perché mai la mappa interattiva realizzata dalla società Twig, che ha elaborato i dati allegati al bilancio 2014 della tivù pubblica, colloca Villa del Conte, comune di 5.530 abitanti, in testa alla classifica di quanti in Veneto vedono la tivù a sbafo? Ecco, per dire, sabato, quelli di Villa del Conte hanno visto sul piccolo schermo la sfida tra Germania e Italia o hanno preferito una briscola tra amici? «Molti l’hanno seguita - spiega Giorgio Pietrobon, barista del caffè parrocchiale - davanti al maxischermo della sagra dei Santi Pietro e Paolo». Sagra peraltro un po’ in ribasso: quest’anno sono tornate le giostre, ma non c’è stata la fiera.
E se in tanti, negli anni passati, avessero seguito le indicazioni del Carroccio, che invitava a non pagare il canone Rai? Il 22 gennaio 2012, Massimo Bitonci, allora sindaco di Cittadella e deputato della Lega Nord, aveva lanciato un appello all’evasione: «Fate come me, io il canone Rai non lo pago più da anni». Appello rinnovato nel settembre 2014, nelle vesti di sindaco di Padova: «Se avete visto il servizio del Tg3 sul regolamento di polizia urbana, allora capite perché non si deve pagare il canone». «Non è un mistero – spiega Paolo Sabbadin - che a Villa del Conte Lega Nord e Forza Italia abbiano da sempre percentuali elevatissime. Alle Regionali del 2015 qui Zaia ha raccolto il 64,73%; la Moretti, rappresentante del Pd si è accontentata di un modestissimo 10,11%, insidiata da Alessio Morosin di Indipendenza Veneta (9,69%) e da Jacopo Berti (8,69%), con Tosi “dimagrito” al 6,62%. «Abbiamo sempre pagato il canone Rai - dice Anna Valeretto, che gestisce la tabaccheria - siamo abituati a pagare tutto». Stessa musica nella fioreria di Renato Trinco e Barbara Barina: «Il 67% di evasione? Non saremo mica gli unici che pagano?». All’hotel ristorante “Al Leone”, dove i tifosi del Milan sono di casa, è turno di riposo. «Noi paghiamo da sempre il canone, anzi paghiamo anche di più perché gestiamo un locale».Tra gli elettrodomestici che campeggiano sugli scaffali del negozio Zanarello non mancano i televisori: «Ma noi ci limitiamo - spiegano - a venderli, poi tocca al cliente attivare la procedura per il pagamento del canone Rai». Al bar Centrale, di fronte al municipio, fanno capolino viceversa i gagliardetti dell’Inter. E spicca pure un bel televisore: «Sabato la partita dell’Italia l’abbiamo vista su Sky». Ha un’altra chiave di lettura, invece , la titolare del negozio di abbigliamento, dove all’esterno sventolano bandiere tricolori e del Veneto. «A Villa del Conte tanti non pagano il canone della Rai? Probabilmente saranno tutti extracomunitari».
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