Abbattute le cattedrali dello sport padovano
Tra un po’ le ruspe partiranno all’assalto dello stadio «Appiani», il tempio del Padova di «Paron» Nereo Rocco. I loro denti metallici hanno già cominciato ad azzannare la vecchia tribuna del «Tre Pini», teatro negli anni ’70 dei primi cinque scudetti del Petrarca Rugby

«Il cuore del Petrarca è qui, e senza cuore non si vive». La scritta copre una facciata della palestra del «Tre pini», quella immacolata. Ancora per poco. Con le ruspe già in azione, i lavori per l’ ampliamento dell’Orto Botanico proseguono e dopo aver portato alla demolizione della piscina limitrofa, si apprestano a ripetersi con la vecchia casa del Petrarca Basket. E presto sarà il turno del campo da calcio contiguo. Ma qui è un altro progetto. L’area è ancora di proprietà dei gesuiti, che puntano a riqualificarla eliminando lo spazio per il calcio, in sostituzione del quale sono pronti a sorgere campi da calcetto. L’intento è quello di allargare la zona ricreativa dell’Antonianum: non si conoscono i tempi di realizzazione dell’opera. Tuttavia la telefonata alla nuova sede del Petrarca Calcio è già partita: «Venite a prendere la vostra attrezzatura. Qui si butta giù tutto».
Dove per «tutto» si intende la tribuna che fino allo scorso decennio, ha radunato i tifosi del Petrarca, la seconda più antica società calcistica del padovano. E a questo punto l’analogia sorge spontanea, anche perché basta spostarsi di poche centinaia di metri.
Lo stadio Silvio Appiani, casa del Calcio Padova dal 1924 e per i successivi 80 anni, ha i giorni contati. L’abbattimento non sarà totale ma coinvolgerà l’intera gradinata est, quella più antica e allo stesso tempo maggiormente deteriorata. Al suo posto sorgerà una collinetta con dei gradoni, in vecchio stile inglese, che sarà sovrastata da una passerella ciclopedonale. I lavori dovrebbero partire il mese prossimo, ma anche in questo caso c’è chi non ci sta e non si limita a manifestare il proprio dissenso attraverso una scritta sul muro. Alla petizione on-line, partita lo scorso novembre, è seguita la raccolta firme cartacee, attraverso appositi banchetti già da un mese allestiti allo Stadio Euganeo in occasione delle partite del Padova. Ma la speranza di salvare il cuore del tifo biancoscudato è pressoché nulla.
Nessuna protesta, ma sorrisi ieri al PalaNet. Alla presenza del vicesindaco e assessore allo sport Claudio Sinigaglia sono stati ufficialmente inaugurati i lavori di ristrutturazione del palazzetto, già iniziati con la smontamento delle tribune in pali innocenti. Al loro posto sarà eretta una struttura definitiva in calcestruzzo, che circonderà tre dei quattro lati del campo. I nuovi spalti saranno suddivisi in due anelli, che porteranno la capienza complessiva, per gli eventi sportivi, a 3973 posti a sedere. Grazie all’ampliamento dell’area in parquet, e alla costruzione di nuove uscite laterali, aumenterà anche la portata in occasione dei concerti, che potranno ospitare fino a 5200 persone.
«Un occhio di riguardo è stato posto al miglioramento dei costi di utenza - ha sottolineato Sinigaglia - Con il nuovo sistema di riscaldamento verrà disperso meno calore. Inoltre grazie alla nuova struttura migliorerà sensibilmente l’acustica». Il palazzetto infatti si rifarà il look anche all’esterno, dove una base di circa tre metri in cemento e fibre di vetro, sarà sormontata da una parte superiore di forma trapezoidale. Il tutto da realizzare, secondo previsioni, in 180 giorni. A partire da ora.
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