Addio piccola Ketty, in coma da 25 anni

A 21 anni per un incidente finì in stato vegetativo. La dedica dei Pooh in un concerto

VICENZA. Ha vissuto 25 anni in coma, gli occhi sempre chiusi e senza mai parlare, assistita dalla mamma e dai familiari. Sempre incosciente: l’altro ieri il cuore Ketty Marzari, 45 anni, ha cessato di battere, nel letto della sua camera a Torrebelvicino, paese del Vicentino. La vita di Ketty è cambiata il 6 marzo 1991: aveva 21 anni ed è rimasta coinvolta in un incidente stradale in un incrocio maledetto tra Schio e Malo. È entrata in coma e non si è più svegliata: il suo dramma ha commosso l’intero paese e i Pooh in un concerto a Schio, nel lontano 1991, le dedicarono la loro canzone: Oh, oh piccola Katy. «A un’amica» queste furono le parole esatte dedicate alla giovane che stava lottando per la vita. Lacrime, applausi e tanto dolore. «Quando la canzone iniziò - ricorda chi c’era - l’arena si ammutolì, un silenzio surreale. Ma infinitamente commovente». Al suo fianco, Ketty Marzari ha avuto la mamma che le ha dedicato tutta la vita: un amore immenso, per 25 anni Libera Sbrigo ha accudito con affetto e dedizione la figlia, che dopo l’incidente si era trasferita da San Vito di Leguzzano a Torrebelvicino, in una casetta bifamiliare attrezzata per le esigenze della figlia.

«Sarebbe da fare un monumento alla mamma per come l’ha seguita» afferma Barbara Zilio, ex compagna di scuola d Ketty. «Aveva sistemato in casa tutto il necessario affinché potesse essere assistita come in un reparto ospedaliero».

Ha sempre cercato portare avanti le loro vite in modo autonomo, senza gravare su altri, arrangiandosi nella vita quotidiana che conducevano in modo riservato, senza frequentare il paese né gli eventuali servizi messi a disposizione dalla comunità, come confermato anche dal Comune.

«Non si erano mai rivolti neanche alla nostra associazione» riferisce Gino Marta, presidente del movimento con Cristo per la vita, «ma posso affermare che un sacrifico e una dedizione come questi sono ammirevoli. Sappiamo quanto sia difficile affrontare tutti i giorni certe situazioni e quanto amore possa aver donato a sua figlia».

Una presenza discreta nel quartiere, dove il vicinato non ricorda di averle viste spesso, magari qualche volta nel giardino di casa quando madre e figlia trascorrevano qualche ora all’aria aperta. «Non posso dimenticare la grande forza d’animo e la dignità di questa madre dedita alla figlia» afferma Piero Collareda, ex sindaco di Torrebelvicino. «Per un certo periodo abbiamo mandato i nostri obiettori di coscienza a fare qualche ora di compagnia a Ketty».

A indicare come un esempio la mamma di Ketty c’è don Vittorio Montagna, che all’epoca dell'incidente era parroco a San Vito di Leguzzano: «Resto sempre ammirato dalle persone come lei che accolgono una realtà di sofferenza e la affrontano esprimendo una grande umanità».

Il funerale sarà celebrato domani. «I coetanei di Ketty si uniscono al vostro dolore» è il messaggio di vicinanza alla famiglia che i sanvitesi hanno voluto esprimere attraverso un’epigrafe floreale affissa in paese.

Vai, vai, piccola Katy - cantavano i Pooh - la porta è socchiusa non devi nemmeno inventare una scusa dormono tutti di un sonno profondo e questo silenzio è la fine del mondo...

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