Aggressione a Cadoneghe: lei lo lascia, lui la accoltella nell'atrio della scuola
Durante le lezioni un operaio tunisino fa irruzione nella scuola media dove la moglie italiana lavora come bidella e la sfregia con un coltello. Nella colluttazione ferisce due colleghi della donna che cercano di fermarlo

CADONEGHE. Una furia. Un’esplosione d’ira incontrollabile. Pochi istanti, un fendente netto al volto. Khaled Besseghaier, 42 anni, tunisino, operaio, ha punito la donna che lo vuole lasciare. Silvia, 30 anni, bidella alla media Don Milani di Cadoneghe, è stata sfregiata. L’ha colpita in pubblico, sul posto di lavoro, davanti a tutti i suoi colleghi. Ha estratto un coltellino svizzero con lama di circa 9 centimetri e le ha sferrato una coltellata alla fronte, aprendole uno squarcio sul sopracciglio destro. Due dipendenti scolastici, messi in allarme dalle urla, sono accorsi in suo aiuto. Così è nata un’altra colluttazione, sempre nell’atrio dell’istituto. Alla fine sono riusciti a bloccarlo e a consegnarlo ai carabinieri. Nel primo pomeriggio Khaled Besseghaier è passato dallo stato di fermo, all’arresto. Il pubblico ministero di turno Federica Baccaglini gli ha addebitato il reato di lesioni, aggravate dall’uso dell’arma e dal rapporto di parentela.
L’AGGUATO
. Silvia e il marito tunisino abitano in un Comune al confine tra la provincia di Padova e quella di Venezia. Sono sposati da anni, ma da qualche tempo il loro rapporto è in crisi. Tanto che lei ha deciso di andarsene, di lasciarlo, di mettere fine all’insostenibile oppressione maturata tra le mura domestiche. Una scelta evidentemente reputata inaccettabile. Una prospettiva che Khaled non accetta. Così, poco prima delle 12, il tunisino si presenta davanti all’istituto di via della Costituzione. Approfitta del cancello lasciato aperto da un genitore ed entra di corsa all’interno della scuola. Sale al primo piano e si avventa come una furia sull’ormai ex moglie. Urla, la offende, lei cerca di difendersi alla meno peggio. Ma improvvisamente lui estrae il coltello. Riesce a colpirla una volta, poi viene ostacolato da due bidelli che cercano di bloccare l’aggressione. Lo straniero si accanisce anche contro di loro. Uno dei due viene ferito ad una mano. Il dirigente scolastico, Annelisa Squizzato, esce di corsa dal suo ufficio. Vede il parapiglia e chiama i carabinieri. Sul posto giungono le pattuglie del Radiomobile di Padova e della stazione di Cadoneghe, coordinati dal maggiore Dionisio De Masi.
L’ARRESTO.
Lo straniero viene caricato in una delle pattuglie e subito trasferito in caserma in stato di fermo. Silvia sale in ambulanza e viene trasferita d’urgenza in pronto soccorso a Padova. La ferita è profonda e continua a sanguinare. Se la caverà con 4 punti di sutura e una decina di giorni di prognosi. Nel frattempo i militari raccolgono il racconto dei testimoni. Fuori dalla scuola iniziano ad arrivare i genitori in attesa dell’uscita di scuola dei loro figli. Vedono le gazzelle dell’Arma e, con il cuore in gola, iniziano a chiedere spiegazioni. Temono che qualche studente si sia fatto male. Ma ben presto vengono rassicurati. I ragazzini stanno tutti bene. Anzi, forse non si sono nemmeno accorti dell’aggressione, perché in quel momento erano tutti in classe intenti a seguire la lezione.
IN OSPEDALE
. Silvia ha trascorso quattro ore in un ambulatorio del pronto soccorso. Ha lasciato l’ospedale verso le 16 con una vistosa benda sull’occhio destro. Era giunta nel reparto d’urgenza di via Giustiniani poco dopo le 12. Immediatamente è stata sottoposta ad una visita meticolosa da parte dei medici del reparto, che hanno potuto riscontrare una profonda ferita all’arcata sopraccigliare destra. Gli esami cui è stata sottoposta hanno escluso complicazioni. Alla donna sono stati praticati quattro punti di sutura. Ma quello, purtroppo, sarà il problema minore da risolvere.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video