All'ospedale di Schiavonia intervento al cuore su un paziente malato di Coronavirus

L'uomo aveva già in atto una forma grave di polmonite. In totale, la sanificazione della sala, la preparazione del paziente e l'intervento sono durati tre ore. Il quadro clinico del 78enne ora è in progressivo miglioramento
Monselice (PD), 22 Febbraio 2020. Caso Coronavirus a Monselice, il giorno dopo. Nella foto:
Monselice (PD), 22 Febbraio 2020. Caso Coronavirus a Monselice, il giorno dopo. Nella foto:
PADOVA. Un uomo di 78 anni, ricoverato nella Terapia Intensiva all'ospedale di Schiavonia con una grave polmonite è stato operato per l'impianto di un pace-maker definitivo, che ha corretto un blocco atrio-ventricolare completo che lo affliggeva.
 
L'operazione è la prima del genere in Veneto.
 
L'equipe era composta dalla dottoressa Barbara Ignatiuk, dell'Unità operativa complessa di Cardiologia diretta da Giampaolo Pasquetto, insieme con le infermiere dell'Emodinamica Alessandra Celestino e Viviana Levorato, e l'anestesista Elena De Marzi.
 
In totale, la sanificazione della sala, la preparazione del paziente e l'intervento sono durati tre ore. Il quadro clinico del 78enne ora è in progressivo miglioramento.
 
«Oltre ai polmoni - afferma Pasquetto - anche il cuore si sta rivelando giorno dopo giorno un possibile bersaglio del  Coronavirus. In caso di infezione da Covid-19, i pazienti coronaropatici e valvulopatici, gli ipertesi e i diabetici sono più a rischio di complicanze e di esito infausto.
 
Le malattie cardiovascolari sembrano rappresentare un moltiplicatore del rischio di morte in caso di infezione.
 
E il coinvolgimento cardiaco può assumere tanti aspetti: dalle sindromi coronariche acute e infarto miocardico, alla riacutizzazione di uno scompenso cardiaco, alla miocardite, alle aritmie ipo-cinetiche ed ipercinetiche».
 
Da quando Schiavonia è diventata Covid-hospital, i cardiologi, oltre a lavorare a tempo pieno nei reparti Covid, hanno iniziato una reperibilità h24 per poter attivare tempestivamente le sale di Emodinamica ed Elettrofisiologia in caso di gravi complicanze cardiache.
 
«Siamo fieri dei nostri operatori sanitari - comenta il direttore generale dell'Ulss 6 Euganea, Domenico Scibetta - che con coraggio affrontano l'emergenza nell'emergenza. È nelle situazioni straordinarie come questa che si riconoscono i veri professionisti, e hanno il volto di queste donne e questi uomini che non si fermano davanti a nulla»

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