Amazon si espande in Veneto. Ecco dove, come e cosa ne pensa la gente
Il nuovo hub di distribuzione è stato progettato vicino al casello autostradale di Meolo. I sindaci cercano il dialogo, ma gli abitanti hanno tanti dubbi: che tipo di lavoro porterà? E come si vivrà accanto a un centro nevralgico in funzione 24 ore al giorno e 7 giorni su 7? Sorgono poi all'orizzonte problemi viari, ambientali e idraulici

RONCADE. Amazon avanza in Veneto, nuovo polo della logistica tra Roncade e Meolo, a cavallo dell'A4 e della Treviso-Mare. Un polo da 200 milioni e cinquecento posti di lavoro. Ormai il dado è tratto: i piani di Amazon Italia Logistica, attraverso il soggetto attuatore Techbau spa e la società proponente Faresì, sono scritti chiaramente nero su bianco.

I privati hanno depositato la loro istanza a inizio anno: un capannone di altezza massima 22 metri su una superficie coperta di 59 mila metri quadrati vicino al casello di Meolo, trasformando con infrastrutture, parcheggi, bacini di laminazione e nuova viabilità, un’area di complessivi 180 mila metri quadrati. I progetti sono stati illustrati per la prima volta mercoledì 20 gennaio ai consiglieri comunali, nell’ambito dei lavori della commissione urbanistica, dall’amministratore unico di Techbau Andrea Marchiori.
Da uno degli elaborati messi a disposizione è possibile notare come la realizzazione del nuovo hub, definito ufficialmente come “deposito di smistamento”, oltre a disporre di un raccordo diretto con la bretella che conduce al casello autostradale, comporterebbe anche la creazione di una nuova rotonda a meno di 500 metri da quella attuale.
La modifica della viabilità esistente, dove era originariamente previsto un sottopasso, garantirebbe un accesso in più anche all’altro nuovo insediamento a nord della strada regionale (che ha già visto azionare le ruspe alla fine dell’estate scorsa).
I PARERI
I primi enti che dovranno esprimersi con un parere tecnico sono il Ministero delle Infrastrutture, la direzione urbanistica della Regione Veneto, la provincia di Treviso, il consorzio di Bonifica Piave, il Genio Civile e Piave Servizi. Ma non saranno gli unici: «Anche noi stiamo preparando le nostre osservazioni» commenta il sindaco di Roncade Pieranna Zottarelli «È da anni che sentiamo parlare di Amazon e altri colossi, a dire la verità abbiamo sentito di tutto e di più, ma non era mai arrivato nulla di ufficiale».
RONCADE: «DIALOGO PER IL LAVORO»
Dal primo cittadino, dopo gli appelli alla concertazione preventiva da parte dei sindacati, viene confermata anche la disponibilità a un dialogo di ampio respiro: «Ho in programma quanto prima l’apertura di un tavolo sia con le associazioni di categoria, sia con i sindacati e i colleghi sindaci» assicura Zottarelli.
Contrasto al precariato, tutela dei contratti collettivi, garanzie sui diritti del lavoro, erano stati alcuni dei punti sottolineati sia il segretario della Cgil Mauro Visentin che quello della Cisl Massimiliano Paglin: «Penso che in questa fase occorra dare garanzie in primis a chi perderà il lavoro» risponde Zottarelli «soprattutto dopo che scadrà il blocco dei licenziamenti. Una nuova attività potrebbe dare l’opportunità di ricollocamento».

«Dove andranno i camion di Amazon?». «Che posti di lavoro saranno creati?». «Come sarà mitigato l’impatto del traffico?». Fuoco incrociato dei sindaci su Amazon: i temi legati alla viabilità, all’impatto sociale e le Pm10 preoccupano i comuni limitrofi. Dal circondario i primi cittadini chiedono più garanzie. Venerdì 26 sera si è svolto l’atteso confronto tra i proponenti del nuovo polo lungo la Treviso-Mare e i rappresentanti delle amministrazioni confinanti.
IL VERTICE
A proporre e moderare il faccia a faccia, in via telematica, c’era il sindaco di Roncade Pieranna Zottarelli. I proponenti hanno illustrato i progetti della multinazionale con i manager Rita Malavasi e Alberto Arosio. A differenza dell’incontro svolto la sera prima con le associazioni di categoria, quasi tutte allineate su profili di non belligeranza, Ascom compresa, quello con i sindaci ha riservato qualche sorpresa. Meolo, Quarto d’Altino, Silea, Preganziol, San Biagio di Callalta, Casale sul Sile, Casier e Monastier rappresentano un fronte frastagliato, non solo politicamente: c’è chi aveva studiato attentamente le carte, chi non le aveva ancora chieste e chi ha deciso di andare coraggiosamente oltre.
IL FRONTE DEI SINDACI
È il caso del sindaco di Monastier, Paola Moro, che nei giorni scorsi, si è recata di persona a Castel San Giovanni per incontrare la popolazione del luogo, alcuni amministratori e prendere visione dell’impatto concreto di un hub “gemello” del colosso americano dell’e-commerce, sul contesto della “vita di provincia”. Il suo è stato una specie di viaggio nel futuro, un assaggio di come potrebbe cambiare la Treviso-Mare: «Siamo preoccupati» commenta senza eufemismi, «abbiamo visto un via vai di mezzi pesanti, a volte vanno in autostrada e in altre occasioni si riversano sulla viabilità ordinaria. Le testimonianze che abbiamo raccolto aprono numerosi punti interrogativi: l’occupazione del polo logistico di Piacenza, pur totalmente in regola con le normative nazionali, ci è stata segnalata per l’elevata incidenza di contratti a termine e per l’elevata discontinuità. Noi siamo in un distretto dove le imprese hanno investito sul lavoro, sulla formazione, offrono stabilità e consentono alle persone di costruire percorsi di vita. Auspichiamo che il polo di Roncade offra garanzie concrete su questi aspetti».
IMPATTO IDRAULICO E VIABILITÀ
Molti dubbi sono stati espressi anche dal sindaco di Meolo, Daniele Pavan che ha chiesto di approfondire gli aspetti idraulici del progetto e dalla sindaca di Silea, Rossella Cendron, preoccupata per il rischio che la viabilità della Treviso Mare, verso il casello di Silea, sia spinta al collasso. A margine il sindaco di Preganziol, Paolo Galeano ha segnalato la presenza del progetto “gemello” a Casale, chiedendo una gestione più collegiale e condivisa dei processi decisionali. Nei prossimi giorni saranno rese note anche le osservazioni degli enti nell’ambito della prima conferenza dei servizi chiusa con esito negativo.
AMBIENTE
Sigle ambientaliste e normali cittadini: l’arrivo dei big della logistica nel territorio trevigiano non è più solo una questione politica. A raccontare bene le inquietudini e i timori che accompagnano l’atterraggio di Amazon nelle campagne trevigiane è il testo di una lettera di una “mamma molto arrabbiata”. La sua testimonianza, se pur anonima, arriva da una di quelle abitazioni alla periferia di Roncade, che vedranno sorgere a due passi il cantiere del maxi magazzino di Amazon. A dare voce alle sue parole sono gli attivisti del coordinamento “No Maxi Polo Casale Quarto Roncade” nell’ambito dell’assemblea pubblica promossa ieri davanti al castello.

ZAGO AG.FOTOFILM RONCADE ASSEMBLEA PUBBLICA NO MAXI POLO CASALE-QUARTO-RONCADE
«Provate a venire a vivere in Treviso mare» scrive la residente «traffico incommentabile, camion che anche di notte fanno tremare le finestre o che suonano il clacson a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ora ditemi... dobbiamo definitivamente morire di inquinamento con questo nuovo mega hub o pensate di evitarci tutto questo? I miei bimbi non vi ringraziano, anzi vi chiedono di ragionare sulla situazione già terribile del traffico, prima che diventi insostenibile». Il lessico lontano anni luce dagli argomenti tecnici e dalla consueta retorica di chi ha ormai consumato la voce nel territorio trevigiano in nome della tutela ambientale. Ma i circoli di Legambiente, i rappresentanti di Italia Nostra, Salviamo il Paesaggio, Wwf, dei Verdi, non si sono ancora stancati, anzi, e alle storiche sigle dell’ambientalismo ora si aggiungono i movimenti giovanili di Friday For Future ed Extintion Rebellion.
LE ASSOCIAZIONI
Tutte queste realtà, con molti cittadini contrari a queste direttrici di sviluppo, si sono riunite nel coordinamento: «Un anno fa» spiega Fabio Tullio «siamo partiti da Casale sul Sile e Quarto d'Altino, ora anche ci sono anche Roncade, Meolo e non solo. Vogliamo in primis coinvolgere e sensibilizzare la cittadinanza su temi quali il consumo di suolo, il traffico e l'inquinamento atmosferico, la precarizzazione del lavoro e lo svilimento del commercio locale. Riteniamo siano necessari regolamenti più puntuali e leggi regionali meno blande, che impediscano il diffondersi di ulteriori interventi come questi lungo le nostre strade».
CEMENTO
Le aree interessate dagli interventi appaiono oggi come spazi vergini di campagna residuale, il loro destino produttivo era però scritto negli strumenti urbanistici da tempo immemore, o quasi: oggi nodi vengono al pettine. «Il recente annuncio della volontà di costruire un polo logistico a Roncade, in aggiunta a quello di Casale sul Sile, non ci ha lasciati certo indifferenti» prosegue Tullio «Se ciò dovesse avvenire, il basso trevigiano diverrà feudo dei colossi della logistica. Il che avrà ripercussioni pesanti sul prossimo futuro, in un territorio in cui consumo di suolo e inquinamento atmosferico sono tra i più elevati d’Europa».
«A chi è ipnotizzato dalle promesse di posti di lavoro» seguono le associazioni, «vale la pena ricordare che in altri insediamenti simili, a Rovigo, Vigonza, Piacenza, molti altri in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, quei posti sono in larga parte dequalificati, precari e a rischio di sfruttamento dei lavoratori. Siamo certi che il “modello Amazon” sia quello giusto?». I sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil si mantengono su toni diplomatici, Adl Cobas invece ieri era in piazza: «Il lavoro offerto da Amazon e dalle nuove piattaforme della logistica» commenta Ruggero Sorci «è precario e altamente usurante, non offre prospettive di qualità. Sarebbe il momento che anche i sindacati più rappresentativi si impegnassero su questi aspetti invece di pensare solo ai numeri».—

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La viabilità, per cui si chiede uno studio più approfondito sugli impatti che il nuovo polo logistico avrà sul traffico della Treviso Mare. Ma anche una valutazione complessiva del rischio idraulico e garanzie sulla qualità dell’occupazione. Ecco le richieste che il Comune di Meolo avanza ai promotori del nuovo polo logistico che Amazon vuole realizzare all’uscita del casello dell’A4.
«È un’iniziativa che, se affrontata nei modi giusti, porterà dei benefici. Ma ci sono alcuni nodi su cui i proponenti dovranno darci delle risposte», spiega il sindaco Daniele Pavan, che ha partecipato, insieme agli altri Comuni del territorio, a una videoconferenza con i progettisti.
«Meolo è coinvolto in modo importante», prosegue Pavan, «l’impatto potrebbe essere più forte a Meolo che su Roncade, perché il polo logistico sarà più vicino al nostro centro». Il nodo principale, condiviso da tutti i sindaci, riguarda la viabilità. «L’impatto sulla viabilità è stato troppo poco analizzato, è necessario fare uno studio ad hoc che al momento non c’è», aggiunge il sindaco di Meolo, sposando le conclusioni della conferenza dei servizi. Amazon ha chiarito che quello di Meolo-Roncade sarà solo un magazzino di transito merci. Ma il timore è che i camion finiranno per accedere alla Treviso Mare, visto che Autovie pare intenzionata a non concedere l’innesto diretto in autostrada.
«Questo avrà un impatto sulla Treviso Mare, che creerà un flusso indiretto sulle strade secondarie, riversando traffico sul nostro paese», analizza Pavan. Che anticipa l’intenzione del Comune di chiedere alcune opere compensative: la realizzazione della bretella dalla zona industriale di Meolo alla rotonda del casello e la pista ciclabile su via Vallio. I sindaci hanno condiviso la necessità di avere rassicurazioni sui contratti di lavoro e la qualità dell’occupazione.
Pavan ha posto l’accento sulla fragilità idraulica dell’area, chiedendo che «venga fatta una valutazione complessiva, perché il bacino scolante di quella zona coinvolge Meolo». Infine, ha chiesto ai progettisti di intervenire in Consiglio comunale a Meolo. L’altro Comune veneziano presente all’incontro è stato Quarto d’Altino, ma assai meno coinvolto dalle ricadute. «Siamo favorevoli a questo tipo di interventi, chiaramente commisurati a tutti i passaggi dovuti in base all’iter burocratico», commenta il sindaco Claudio Grosso, «tutte le fasi progettuali saranno valutate sotto ogni profilo: viabilistico, ambientale e dell’impatto paesaggistico».
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