Ambrosini: «Più rispetto per gli avversari»

Botta e risposta e la sfida si arroventa: «A 48 ore dall’assemblea non si può creare discredito»
20090716-FIN-TORINO- BERTONE: PRESENTATE CINQUE OFFERTE, C'E' LA FIAT - Nella foto il prof.Stefano Ambrosini commissario straordinario (s) con il notaio Antonio Maria Marocco (centro) e Giuseppe Perlo (d) commissario starordinario, all'apertura delle buste. Sono cinque le offerte che sono state presentate per rilevare la Bertone, la storica carrozzeria torinese. Le hanno fatte la Fiat, la Keplero di Domenico Reviglio, l'imprenditore Gian Mario Rossignolo, una società spagnola e Lilli Bertone, vedova di Nuccio, fondatore della società. Quest'ultima offerta dovrebbe essere legata soltanto al marchio. Ora i commissari dovranno aprire le offerte, valutarne l'affidabilità e sceglierne una. Ad aspettare l'orario di scadenza delle offerte, le 12, c'erano alcune decine di dipendenti della Carrozzeria.ANSA/Tonino DI MARCO/CRI
20090716-FIN-TORINO- BERTONE: PRESENTATE CINQUE OFFERTE, C'E' LA FIAT - Nella foto il prof.Stefano Ambrosini commissario straordinario (s) con il notaio Antonio Maria Marocco (centro) e Giuseppe Perlo (d) commissario starordinario, all'apertura delle buste. Sono cinque le offerte che sono state presentate per rilevare la Bertone, la storica carrozzeria torinese. Le hanno fatte la Fiat, la Keplero di Domenico Reviglio, l'imprenditore Gian Mario Rossignolo, una società spagnola e Lilli Bertone, vedova di Nuccio, fondatore della società. Quest'ultima offerta dovrebbe essere legata soltanto al marchio. Ora i commissari dovranno aprire le offerte, valutarne l'affidabilità e sceglierne una. Ad aspettare l'orario di scadenza delle offerte, le 12, c'erano alcune decine di dipendenti della Carrozzeria.ANSA/Tonino DI MARCO/CRI

TREVISO. Per Veneto Banca «esiste un solo progetto sostenibile e trasparente». È un endorsement pesante, arriva dai dipendenti dell’istituto di credito tramite una nota sottoscritta dalle principali associazioni sindacali. «Non possiamo che constatare che esiste un unico progetto sostenibile, quello già difficoltosamente avviato dall’attuale consiglio di amministrazione uscente. Un programma concretamente orientato a risanare il gruppo Veneto Banca, pesantemente danneggiato dalla precedente gestione». I dipendenti chiedono continuità «vivendo, ormai da troppo tempo, difficoltà e preoccupazioni, tensioni e speranze, pagando di tasca propria e pesantemente il costo degli errori altrui. Si tratta di sacrifici che tutti i dipendenti hanno accettato di sostenere, loro malgrado ma con grande senso di responsabilità, sulla base di un programma che ha preventivamente escluso, con chiarezza, conseguenze ben più gravi e il ricorso a operazioni di “macelleria sociale”. Ci auguriamo che dopo il 5 maggio prosegua questo difficile percorso necessario a garantire un futuro a questo banca e a tutti i suoi dipendenti».

Lo scontro su Veneto Banca si acuisce con un nuovo attacco di Stefano Ambrosini (foto, dall’archivio) – primo nome della lista degli “sfidanti” – a Pierluigi Bolla, attuale presidente dell’istituto di credito. «Mi sorprende davvero molto che a 48 ore dall’assemblea si cerchi di screditare la lista avversaria che è forte proprio perché non ha padroni e forse per questo impensierisce il presidente Bolla. Ci vorrebbe più rispetto sia per gli avversari sia per i soci della banca considerando che questi ultimi hanno già perso molti soldi, e certo non per colpa di chi si candida oggi - senza alcun tipo di precedente coinvolgimento - ad assumersi questa responsabilità. Quanto alla lettera di Bce, le verifiche di cui si parla sono certamente doverose e vanno attese con la massima serenità».

La “Lista dei soci”, nel frattempo, ha redatto un manifesto programmatico nella convinzione «che le nostre proposte, non meno della nostra credibilità personale e dell’esigenza di rinnovamento avvertita da tanti dentro e intorno alla banca, saranno premiate». Tra i punti di questo manifesto programmatico, oltre alla «prosecuzione delle attività di messa in sicurezza dell’istituto (aumento di capitale e quotazione) e contestuale valutazione di alleanze adeguate al piano di rilancio», ci sono la «cristallizzazione e gestione ottimale dei costi relativi ad azioni legali», la «riduzione immediata dei compensi per gli amministratori e del management, nel rispetto sia delle condizioni attuali del mercato, sia dei soci e della situazione che Veneto Banca sta vivendo», la «cessione delle attività problematiche o non in linea con il modello di banca del futuro».

@fabio_poloni

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