Antonella Viola: «Se il premier Draghi chiama io ci sono»

L’immunologa conferma la propria disponibilità: «Mi hanno detto che circola il mio nome nella rosa dei ministri»

PADOVA. Antonella Viola dalla ribalta di voce autorevole sulla pandemia da Covid 19 a futuro membro del nascente Governo Draghi: per ora è solo una voce ma che si rincorre con una certa insistenza. Di ufficiale e di “diretto” ancora nulla, come conferma la stessa professoressa: «Qualcuno mi ha chiamata per dirmi che circola il mio nome per un incarico nel Governo, ma personalmente non ho avuto alcun contatto diretto. Per quel che ne so è una voce».

Viola, professoressa di Patologia generale nel Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova e direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza, non nasconde la lusinga: «Se è vero che si è pensato a me, è una cosa che fa ovviamente piacere perché significa che quanto fatto e detto in questi mesi che mi hanno vista molto esposta sul fronte della comunicazione sul Covid ha restituito un’immagine affidabile, una capacità di visione. Quindi sono contenta e lusingata, non lo nascondo».

Certo una chiamata a Roma non sarebbe priva di contraccolpi: «Ho molti progetti professionali in corso» sottolinea Viola, «non sarebbe semplice riposizionarsi in questo momento. Del resto» aggiunge la professoressa, «se a un certo punto qualcuno ritenesse che sono la persona giusta per un ruolo nel Governo in questa fase non mi sentirei di dire di no, è un mettersi al servizio, con le proprie competenze, esperienze e visione. Non sono certo io a propormi» precisa Viola, «ma se arriva una chiamata per far parte di una squadra messa insieme da una figura istituzionale di cui ho stima come Mario Draghi, beh ritengo doveroso ricambiare la fiducia. E credo anche che intervenga un senso di responsabilità».

L’immunologa non tralascia anche una considerazione sul momento particolare determinato dalla pandemia: «Siamo in una fase molto delicata, il ministero della Salute è un punto di riferimento cruciale e cambiamenti radicali in questo momento potrebbero anche non essere la migliore soluzione. È importante non perdere tempo, assicurare una certa continuità, anche se è vero che i funzionari sono sempre gli stessi. Ritengo tuttavia che vada fatta una riflessione su questo aspetto".

"In ogni caso» conclude Viola, «se mai ci dovesse essere davvero una convergenza sul mio nome per un incarico, come detto lo prenderei in considerazione, anche se prima di ogni decisione bisognerà confrontarsi e capire se c’è anche una convergenza di vedute». Da Padova arriva in ogni caso un messaggio di fiducia al premier incaricato. —


 

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