«Ascopiave è un soggetto aggregante Pronti ad allearci con Verona-Vicenza»

l’intervista
Ascopiave entra nel business dell’acqua. Presidente Nicola Cecconato come bisogna leggere questa incursione nel settore del servizio idrico integrato?
«Non era un segreto perché in qualche modo annunciai già tempo fa che c’era un serio interesse a questo settore. Per Ascopiave vuol dire investire in infrastrutture ed accedere a un business regolato al pari di quello della distribuzione del gas. Abbiamo acquisito una quota da un soggetto privato, una cosa difficile da trovare poiché queste sono società principalmente di natura pubblica. Cart Acqua, la società acquisita, è titolare di una quota di partecipazione pari al 18,33% del capitale sociale di Cogeide S.p.A., che opera in regime di salvaguardia nella gestione del servizio idrico integrato in 15 Comuni della Provincia di Bergamo e serve un bacino di oltre 100 mila abitanti, gestendo circa 880 Km di rete».
E quale sarà la strategia?
«Crediamo anche che questo settore possa creare dei servizi di valore aggiunto e in sinergia con quelli che già abbiamo nell’ambito della distribuzione del gas. Le infrastrutture idriche in Italia presentano un tasso di obsolescenza molto elevato: il 25% della rete nazionale ha più di 50 anni, il 60% più di 30, con un’efficienza nella distribuzione ben al di sotto della media europea. Ma la nostra visione va oltre l’aspetto puramente infrastrutturale. L’investimento ha, se vogliamo, un’impronta sociale perché la corretta gestione delle risorse idriche è fondamentale per la collettività. Per cui siamo intenzionati a investire ancora nell’idrico, anche in una prospettiva di partenariato pubblico - privato».
Avete acquistato una quota di minoranza di una multiutility, Acsm Agam in Lombardia, nella stessa regione c’è stata questa acquisizione: ci sono altre operazioni che vi interessano in quest’area o anche nel resto del paese?
«Stiamo studiando diversi dossier, ovviamente non solo in area lombarda, e non solo in quello che è il nostro core business: la distribuzione di gas. Ci interessano i settori regolati, con un occhio di riguardo a fonti rinnovabili, energie pulite e sostenibilità. Quindi, ad esempio, quelli nell’idroelettrico o nel biogas metano sono investimenti che Ascopiave considera interessanti. Anche questo ampliamento del nostro business sia dal punto di vista geografico che da quello settoriale avrà, però, sempre l’obiettivo di creare valore per i nostri azionisti, in particolare i comuni che partecipano ad Asco Holding».
Parlando dell’accordo con Hera, la joint venture Estenergy in cui siete azionisti del 48%, come sta andando e che intenzione avete con la vostra opzione a vendere la vostra quota in futuro.
«Stiamo ottenendo risultati addirittura migliori alle previsioni. Grazie all’operazione con Hera riusciremo a crescere nonostante l’andamento determinato da un mercato già difficile e ulteriormente complicato dalla pandemia. La nostra opzione a vendere la quota in Estenergy la eserciteremo solo nel caso in cui dovessimo avere opportunità di investimento in altri settori veramente importanti. Per quella nell’idrico, ad esempio, non è stato necessario».
Parliamo del risiko delle multiutility. Abbiamo visto che è andata a dama questa operazione tra Aim Vicenza e Agsm Verona. Voi come vi porrete nel momento in cui la nuova multiutility del Veneto andasse sul mercato in cerca di alleati? Siete disponibili?
«Assolutamente sì. Sono convinto che ci siano delle ottime possibilità di creare una situazione di vera partnership con Verona e Vicenza, e non solo per ragioni territoriali. Quel che si potrebbe realizzare è un’integrazione strategica, importante e utile qualora venisse realizzata con finalità industriali. Ma, giusto per chiarezza, siamo aperti a partnership anche con altri territori. Ascopiave è un soggetto aggregante, non una preda». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova