Aumento dello stipendio al dirigente leghista, bufera in Consiglio regionale

Con un blitz e attraverso un emendamento della Giunta guidata da Luca Zaia, quasi mille euro netti in più per Tiziano Bembo. Opposizione sulle barricate. Il Pd: «Provvedimento ad personam con le famiglie venete in difficoltà» 

Matteo Marian

VENEZIA. Con un emendamento presentato direttamente dalla Giunta regionale, dopo almeno tre tentativi andati a vuoto nel corso degli anni scorsi,  la Lega porta a dama l’aumento della retribuzione di  Tiziano Bembo, storico dirigente del Carroccio sin dai tempi di Gianpaolo Gobbo, per il suo ruolo di coordinatore dell’intergruppo Liga Veneta -Zaia Presidente in Consiglio regionale.  Un via libera arrivato con i banchi dell’opposizione vuoti e con il solo voto della maggioranza. 

Tiziano Bembo
Tiziano Bembo

«È inconcepibile nel merito e nel metodo l'emendamento della Giunta con cui si aumenta la retribuzione del dirigente dell'intergruppo Liga Veneta - Zaia Presidente, oltre ad essere assolutamente inopportuno in un momento del genere» dicono i consiglieri regionali del Partito Democratico Veneto, contestando l'emendamento di Palazzo Balbi, inserito all'interno del Pdl di adeguamento ordinamentale n. 111. «Una necessità di natura organizzativa, mettere insieme i  34 consiglieri dell’integruppo Liga Veneta – Zaia Presidente,- spiegano i Dem - viene risolta con una soluzione puramente economica tramite emendamento della Giunta, umiliando il ruolo del Consiglio. Non ha senso: è un emendamento non solo sbagliato perché non risolve il problema, ma pure spiacevole perché proposto con un blitz all'ultimo momento e approvato con arroganza dalla maggioranza che non ha neppure valutato il nostro invito al ritiro. Da qui la nostra decisione di abbandonare l'Aula al momento del voto in segno di protesta».

Per Bembo arriva un’equiparazione  allo stipendio di un dirigente capo della Regione Veneto: un aumento netto in busta vicino ai mille euro.  

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