Bassano, incendio distrugge mobilificio

Rogo rischia di propagarsi alle ditte vicine: 50 pompieri in azione, danni milionari. Il titolare assiste impotente al disastro

VICENZA. Un inferno a pochi passi dal centro di Bassano. Un maxi-incendio è scoppiato ieri alla Vivit 6 srl di San Lazzaro, un’azienda che produce mobili su misura per abitazioni, negozi e stand. Il mobilificio è stato letteralmente divorato dalle fiamme e una densa colonna di fumo è stata visibile per ore anche a molti chilometri di distanza. Disperati il titolare dell’azienda, Franco Vivian, 55 anni, e i cinque operai alle sue dipendenze rimasti impotenti, fuori, a guardare la distruzione della loro azienda. I danni ammontano ad alcuni milioni di euro mentre è impossibile dire quando l’attività economica potrà riprendere.

L’allarme è scattato poco dopo mezzogiorno. I Vigili del Fuoco di Bassano sono subito accorsi sul posto, altri pompieri, una cinquantina di uomini, sono via via giunti dal capoluogo berico e da Thiene, Schio, Cittadella, Castelfranco, Verona, Padova e Treviso. I pompieri trevigiani sono arrivati in città con una “kilolitrica”, un mezzo con una capienza di 22 mila litri di acqua. Le fiamme hanno rischiato di propagarsi, anche a causa del vento, alle ditte vicine ma il lavoro dei pompieri ha evitato ulteriori danni. Solo un’azienda a nord della Vivit 6 è stata intaccata. Si tratta della Turato Renato, che ha un muro perimetrale annerito e alcuni vetri rotti dal calore. La zona è stata transennata ed è stata chiusa via Cartigliana, all’altezza con l’incrocio di via Pré, per facilitare il transito dei mezzi dei vigili del fuoco.La Vivit 6 occupava una superficie di circa 2800 metri quadrati e ieri era chiusa per ferie. Il titolare vi si era recato per incontrarsi con un architetto e programmare uno stand in vista di una fiera in calendario a Parigi.

Poco dopo, i residenti di abitazioni vicine hanno notato il fumo salire dal tetto e il centralino del 115 è stato subissato di chiamate. È stato chiamato anche Franco Vivian, che ha aperto i cancelli dell’azienda per permettere ai vigili del fuoco di operare. Il fuoco, però, aveva ormai invaso tutto il locale, bruciando mobili, legname e attrezzature. Nel tardo pomeriggio l’incendio non era stato ancora domato. I pompieri potranno concludere il lavoro solo oggi, quando sarà possibile entrare nel capannone raffreddato. In azione anche i tecnici dell’Arpav e dell’Ulss 3 per verificare la situazione ambientale e sanitaria. Nel capannone non risultavano esserci vernici o sostanze con cloro che avrebbero potuto disperdersi nell’aria. In ogni caso i tecnici dell’Arpav hanno raccolto anche campioni d’acqua che hanno inviato a Padova per le analisi. «Ho visto sparire in pochi attimi il lavoro di una vita» ha detto Franco Vivian, titolare della Vivit 6. Già molti anni fa l’azienda in cui lavorava con il padre era andata a fuoco in un’altra zona del comprensorio. Nel quartiere San Lazzaro, la Vivit 6 operava da poco meno di 15 anni. «Mi hanno telefonato per dirmi che i pompieri stavano per forzare i cancelli. Sono subito accorso e ho aperto io il cancello. Tutto è accaduto con una velocità impressionante. Ho visto da fuori anche l’ufficio: non esiste più niente. I danni sono incalcolabili. Sono assicurato e spero che la compagnia possa intervenire in modo adeguato».

Franco Vivian esclude in modo assoluto che l’incendio possa essere di origine dolosa. «Non penso - ha riferito - di conoscere persone che possono avermi fatto questo».

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