Bcc Euganea, dopo l’indagine arriva il commissariamento

Bankitalia azzera il consiglio di amministrazione e affida l’istituto a Roberto Venturini L’ex presidente Zampierolo: «Un fulmine a ciel sereno». Credito coop ancora nel mirino

PADOVA. Un nuovo commissariamento scuote il mondo delle banche di credito cooperativo venete. La Banca d’Italia, dopo gli interventi su Monsile e Banca del Veneziano, ha disposto lo scioglimento del consiglio di amministrazione della Bcc Euganea. Su proposta della Vigilanza, il ministero dell’Economia, con decreto dello scorso 18 aprile, ha deciso di sottoporre l’istituto di Ospedaletto Euganeo all’amministrazione straordinaria. Due giorni dopo, Bankitalia ha nominato Roberto Venturini quale commissario straordinario e Andrea Guaccero, Massimiliano Nova e Barbara Tavecchio quali componenti del comitato di sorveglianza. Ieri, all’atto dell’insediamento del commissario, gli uomini di via Nazionale hanno dato la notiza al presidente Fabio Zampierolo.

Si tratta del terzo commissariamento di una Bcc veneta nell’arco di nemmeno un anno. «Un fulmine a ciel sereno» è il primo commento di Zampierolo. «Ero convinto di stare dalla parte dei “buoni”» mastica amaro l’ex presidente. Su iniziativa del Cda da lui presieduto e su scorta di verifiche condotte da Bankitalia, infatti, un’operazione immobiliare sospetta, avviata dal precedente Cda della banca, è finita nel mirino della Procura di Padova. Proprio a fine marzo si sono chiuse le indagini preliminari. L’accusa parla di infedeltà patrimoniale per aver cagionato alla Bcc o Euganea un danno stimabile in 2,25 milioni. Nel mirino sono finiti Antonio Battistella (componente del vecchio Cda nonché, allora e oggi, sindaco di Ospedaletto) e Francesco Veronese, ex presidente della stessa Bcc. Ma anche, seppur solo per aver dato parere positivo a finanziamenti riconducibili ai due indagati, Vittorio Borin (ex direttore generale) e la sua vice all’epoca, Maria Rosa Gastaldo, oggi direttore generale dell’Euganea.

Il legame tra l’indagine e il provvedimento di Bankitalia pare stretto. Già nel 2011, la Vigilanza aveva riscontrato «carenze nel processo del credito da parte del Cda e del direttore» e «carenze nei controlli da parte dei componenti del collegio sindacale». Allora la questione si concluse con sanzioni per oltre 58mila euro. Gli ispettori sono tornati poi in banca il 31 ottobre 2012 restando fino al 31 gennaio 2013. Da allora il silenzio: con il nuovo Cda, pur se con alcuni elementi di continuità, e l’indagine della Procura la parentesi degli affidamenti fuori controllo sembrava chiusa. Evidentemente Bankitalia non la pensa così e, dopo quasi tre mesi, ha disposto il commissariamento. «Perché azzerare il Cda che ha fatto pulizia? Io un’idea ce l’ho, ma me la tengo» taglia corto Zampierolo.

La Bcc Euganea era prossima all’assemblea per l’approvazione del bilancio 2012: i soci erano già stati convocati per il 26 maggio. «Ci si preparava a chiudere un bilancio in perdita, anche quest’anno» dice Zampierolo. Dagli oltre 2,2 milioni di rosso del 2010, il 2011 si era chiuso a 794mila euro di perdita. «Un rosso superiore al 2011 ma sempre legato a partite critiche della precedente gestione». Si stava iniziando a discutere una possibile fusione con la Bcc dei Colli Euganei: Bankitalia, ovviamente, era al corrente. Ma evidentemente questo elemento non è servito a tranquillizzare gli uomini della Vigilanza.

Da qui il commissariamento. La Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo, che proprio sul commissariamento della Bcc del Veneziano ha visto l’uscita dello storico presidente regionale Amedeo Piva, «ribadisce piena collaborazione ai commissari nominati da Banca d’Italia. Banca Euganea continuerà la propria attività in modo regolare attraverso la rete degli sportelli e del personale in servizio, garantendo il massimo impegno nella struttura a favore dei soci e della clientela».

Matteo Marian

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