Benetton Group formato famiglia venerdì brevi, più spazi al privato

Integrativo su Welfare e smart working, i sindacati: intesa storica. Il ceo Renon: capitale umano al centro
Maria Chiara Pellizzari
de polo agenzia foto film villorba stabilimento benetton castrette
de polo agenzia foto film villorba stabilimento benetton castrette

/ Ponzano

Diritto alla disconnessione, venerdì breve, sostegno alla famiglia con il benvenuto alle neo mamme e agevolazioni per conciliare lavoro e vita privata. Benetton Group è fra le prime industrie a livello nazionale a regolamentare lo smart working e fa da apripista nell’evoluzione dei rapporti tra azienda e lavoratori. Tra i passi avanti è scritto nero su bianco il “diritto alla disconnessione” dopo le proprie ore giornaliere nel nuovo “accordo per l’innovazione e lo sviluppo” firmato dai rappresentanti di azienda, lavoratori e associazioni di categoria.

«Abbiamo messo al centro e competenze e le preziose capacità del nostro capitale umano”, le parole del ceo del Gruppo Massimo Renon. L’accordo vede protagonisti gli oltre 1.200 dipendenti del gruppo delle sedi di Ponzano Veneto, Castrette di Villorba e periferiche, oltre a quelli di Fabrica a Catena di Villorba. Dal reparto stile all’amministrazione e marketing ma anche i circa 250 operai impegnati nell’imballaggio e nella logistica, le cui aree di lavoro si arricchiscono di poltrone, divani, macchinette per gli snack, rendendo più piacevole l’ambiente. Tanti upgrade, come il diritto di staccare la spina anche per chi lavora da casa, superando il rischio di dover essere sempre connessi e reperibili.

Con una storia di oltre 60 anni, Benetton affronta le nuove sfide dettate dalle emergenti esigenze della società con un «accordo storico e di traino a livello nazionale», nelle parole dei segretari generali delle sigle sindacali firmatarie del contratto, Massimo Messina (Filctem Cgil), Gianni Boato, (Femca Cisl), Rosario Martines (Uiltec Uil). Tra i primati, una conquista sociale: Benetton Group è la prima azienda italiana in cui «gli operai avranno l'indennità della malattia pagata al 100%, anche per i primi giorni di assenza», senza trovarsi la busta paga alleggerita quando ci si assenta per tutelare la propria e altrui salute.

Il contratto integrativo, valido fino al 31 dicembre 2023, estende poi l’utilizzo del part time fino al 20% dell’organico. Al centro ci sono le famiglie, anche grazie al “venerdì breve”, un’ora in meno di lavoro per dedicarsi alla propria vita privata e ripartire con più energia. Tutti i dipendenti possono svolgere colloqui da remoto con gli insegnanti dei figli in età scolare anche in orario di lavoro e ricevono un buono vestiario per i nuovi nati (consegnato ai genitori o ai nonni). Poi c'è il “Welcome back mom”, colloquio per mettere le neo mamme nelle condizioni ottimali per riprendere l’operatività.

L'innovazione si alimenta con la cultura: il premio annuo per ogni dipendente è determinato dall’incremento annuale delle ore dedicate da tutti i lavoratori alla formazione. «La rivoluzione pone al centro non i risultati finanziari, ma l'accrescimento del bagaglio culturale dei dipendenti», evidenziano i sindacalisti. «Al primo posto c'è il benessere delle persone che lavorano per Benetton Group, la nostra risorsa più importante», chiude il ceo Renon. —

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