Beppe Caccia «Orsoni imponga una direttiva Ue»

Salvare Venezia dal disastro ambientale causato dall’escavazione del petrolio in Croazia: tocca alla Ue dire di no. A sollevare il caso sono i consiglieri comunali Camilla Seibezzi e Giuseppe Caccia (foto) che hanno presentato un ordine del giorno in cui impegnano il sindaco Giorgio Orsoni «a farsi promotore di un’iniziativa su scala europea dal momento che la Croazia è a tutti gli effetti Stato membro dell’Unione, per ottenere l’adozione di una direttiva comunitaria col divieto per qualsiasi forma di trivellazione, anche esplorativa, ed estrazione di idrocarburi dai fondali del Mare Adriatico». L’obiettivo è la «tutela del patrimonio naturale e ambientale, per valorizzare le attività tradizionali quali la pesca e il turismo di qualità. Nell’area del Mediterraneo va promosso il ricorso coordinato a fonti energetiche pulite e rinnovabili», scrivono i veneziani Seibezzi e Caccia. A sostegno delle loro tesi sottolineano che anni or sono «i progetti Eni per l’estrazione di metano in Alto Adriatico, sono stati bloccati grazie alla mobilitazione popolare e all’iniziativa delle istituzioni locali, tra cui lo stesso Comune di Venezia: da allora è vietata qualsiasi trivellazione e conseguente prelievo di idrocarburi dai fondali del Mare Adriatico perché rischia di provocare conseguenze irreparabili per le aree costiere, colpite dal fenomeno della subsidenza».
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