Berlato rilancia la caccia al lupo. No della Lega, lo scontro in aula
Il capogruppo di Fdi, lobbista delle doppiette: «Proteggere allevatori e malghesi». La speaker zaiana Rizzotto: «Basta, il suo progetto legislativo è incostituzionale»

Wolf (Canis lupus) in the Show Reserve in Bia=owie????a, Eastern Poland, 5 January 2019. ANSA/Wojciech Pacewicz POLAND OUT
VENEZIA. Altro che il Lupo di Gubbio ammansito dal santo. Sergio Berlato, capogruppo di Fratelli d’Italia e lobbista delle doppiette in consiglio regionale, sceglie la ricorrenza di Francesco d’Assisi per sfidare la maggioranza sul versante che più gli sta a cuore: la licenza di sparare ai lupi, rei di predare le greggi e le mandrie seminando il panico nei pascoli della Lessinia e sull’Altopiano di Asiago.
Maggioranza divisa
A novembre – effetto Brexit – il vicentino saluterà l’assemblea di Venezia per traslocare al Parlamento di Bruxelles e la circostanza gli impone di stringere i tempi. Sconfitto in terza commissione (che egli stesso presiede) dove leghisti e opposizione hanno sonoramente bocciato il suo progetto legislativo, Berlato ha scelto di riproporre in aula le «misure di prevenzione dei danni provocati dai grandi carnivori», deciso com’è a dare battaglia. «Abbiamo vissuto un’altra stagione di alpeggio martoriata da continue e crescenti aggressioni da parte dei lupi», le sue parole «è un’emergenza che sta portando all’esasperazione i nostri allevatori e malghesi, abbandonati da istituzioni troppo condizionate da una demagogia animalista pronta a fare crociate per garantire i diritti dei predatori ma poco sensibili a tutelare quelli dei lavoratori e della gente di montagna che, con la sua attività quotidiana, ha sempre assicurato la manutenzione e la salvaguardia del territorio e dell’ecosistema che, a parole, tutti vogliono difendere».
Strappo altoatesino
Di che parliamo in concreto? Nel Veneto, le ultime stime ufficiali (risalenti al 2017) registrano 163 eventi predatori che hanno portato alla morte di 357 capi di bestiame; la Regione ha stanziato fondi per risarcire gli allevatori danneggiati e dotarli di sistemi d’allarme e prevenzione ma l’esponente della destra si appella alla legge varata dal Trentino Alto Adige – che autorizza il «contenimento» della fauna selvatica – e sollecita un analogo via libera alla “selezione degli esemplari in esubero» nostrani. Difficilmente sarà accontentato.
Veto di Zaia
Perché il presidente regionale Luca Zaia (che ieri ha celebrato la giornata francescana postando un selfie in compagnia dell’amato cavallo) ha posto un veto a riguardo, ammonendo i consiglieri leghisti a «lasciare in pace i lupi». Perché la speaker del Carroccio, Silvia Rizzotto, in vista dell’esame in aula, ribadisce la contrarietà del suo gruppo: «Non comprendo la forzatura di Berlato. La tutela del bestiame è un’esigenza reale, che condividiamo e vogliamo soddisfare con ulteriori stanziamenti di risorse, ma la sua proposta di legge presenta rischi di incostituzionalità che ne sconsigliano l’approvazione. Lasci perdere la propaganda e se ne faccia una ragione». —
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