«Berlusconi e i grillini rispettino le donne»

La Cgil del Veneto condanna le pesanti battute del Cavaliere con Angela Bruno e mette sotto accusa il sindaco MS5 di Mira che ha licenziato l’assessore incinta
Di Michele Bugliari

MESTRE. Anche le donne della Cgil Veneto all’attacco di Silvio Berlusconi, dopo le battute pesanti dell’ex premier ad Angela Bruno, lavoratrice della Green Power di Mirano. Nel mirino della componente femminile del sindacato finisce pure il giovane sindaco di Mira, il grillino Alvise Maniero, reo di «aver ritirato le deleghe a un assessore donna perché incinta. Un fatto di un gravità assoluta, che mai si era verificato».

Ieri all’hotel Russott di Mestre nel corso dell’assemblea regionale delle donne Cgil organizzata per parlare di «Donne: lavoro, economia, welfare, diritti», Carla Pellegatta della segreteria veneta del sindacato, ha lanciato i suoi strali contro il Cavaliere davanti a 200 lavoratrici. «Le offese del leader Pdl Silvio Berlusconi ad Angela Bruno», ha tuonato la sindacalista, «rappresentano un episodio grave, di quelli che lasciano il segno. Purtroppo, l’ex premier ha segnato gli ultimi 20 anni della storia del Paese con una serie di comportamenti che non aiutano di certo a fare crescere la cultura del rispetto per le donne».

Poi, la Pellegatta ha dedicato le sue analisi critiche al sindaco grillino di Mira, dicendo: «Purtroppo la politica continua ad offrire uno spettacolo disastroso anche quando i protagonisti sono giovani esponenti di movimenti che si candidano al cambiamento del Paese. Basti pensare al sindaco di Mira, Alvise Maniero, che ha ritirato le deleghe ad un assessore donna perché incinta. Si tratta di un gravissimo esempio di discriminazione nei confronti di una donna che dimostra quanta strada ci sia ancora da fare per costruire una cultura della parità di genere in tutte le situazioni».

«Il velinismo», ha detto Pellegatta, «è un fenomeno grave che può portare a pensare alle giovani donne che tanto è importante solo l’aspetto esteriore. Non meno pericolosi sono i tentativi di far passare concetti per cui non sarebbe importante studiare per le donne. Viviamo in un Paese in cui ancora molte persone hanno una capacità molto bassa di comprendere un testo scritto. In Italia si leggono pochi libri e giornali per cui la maggior parte dell’informazione, si fa per dire, passa attraverso la televisione». Naturalmente la sindacalista ha affrontato anche il problema scottante della violenza contro le donne: «Ogni 2-3 giorni nel nostro Paese, una donna viene uccisa. Si tratta di un’emergenza gravissima, soprattutto alla luce del fatto che spesso gli assassini sono i compagni o i mariti delle vittime», ha concluso.

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