Bertolissi: «Il terzo mandato del presidente Zaia è pienamente consentito dalla legge»
Il costituzionalista Mario Bertolissi ribatte all'onorevole Rubinato che ha chiesto ufficialmente a Zaia di rinunciare alla candidatura e al terzo mandato consecutivo

Foto Agenzia Candussi - FERRAZZA - MESTRE VIA PASCOLI -MESTRE CONFERENZA SU AUTONOMIA VENETO PRESSO AUDITORIUM M9. CON LA PARTECIPAZIONE DEL PRESIDENTE ZAIA. IN FOTO MARIO BERTOLISSI AUTORE DEL LIBRO "AUTONOMIA".
VENEZIA. Nei giorni scorsi – il 4 agosto, se non erro – l’on. Simonetta Rubinato ha indirizzato al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, una lettera aperta. Con essa, gli ha chiesto di rinunciare alla candidatura al terzo mandato consecutivo.
Nella circostanza, ha ripreso qualche frammento di un mio scritto di anni fa, in cui avevo affrontato il problema della incandidabilità a sindaco per il terzo mandato consecutivo. Se ne ricava che, pure io, sarei dell’idea che il Presidente Zaia dovrebbe fare un passo indietro. Tuttavia non è così. È per questo che desidero chiarire il mio punto di vista. Infatti, anche il migliore dei principi può portare ad applicazioni che lo contraddicono, se non si considerano i fatti per quello che sono (v. sub 5).
1. La Costituzione nulla dice al riguardo. Anzi, l’articolo 51 stabilisce che “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza”. I giudici di ogni ordine e grado – ivi compresa la Corte costituzionale – hanno costantemente affermato che ogni limitazione di questo diritto deve essere puntualmente prevista dalla legge, che va interpretata in modo restrittivo. Alla lettera.
2. Nessun limite concerne i componenti del Parlamento e del Governo. A livello regionale, dispongono norme di principio. Quanto a Comuni e Province, l’articolo 51 del decreto legislativo n. 267/2000 (vado a memoria) prevede che sia incandidabile il sindaco (e il presidente della Provincia) per il terzo mandato consecutivo.
Era accaduto che fosse stato rieletto sindaco di Abano Terme chi aveva già ricoperto la medesima carica, per due volte consecutive, nel confinante Comune di Montegrotto. Dinanzi al giudice ho sostenuto la tesi – argomentando alla luce di quel che ha scritto, in tema di politica come professione, Max Weber – che la legge escludeva che si potesse ricoprire la carica di sindaco, prima, per due mandati ad Abano; quindi, per altri due mandati a Montegrotto; e così all’infinito, senza interruzione. Un caso estremo. Ebbene, il Tribunale di Padova, la Corte d’appello di Venezia e la Corte di cassazione hanno stabilito che avevo torto e che il sindaco Luca Claudio avrebbe potuto candidarsi ininterrottamente, anche per la 3° volta, purché, la terza, non nello stesso Comune. La mia tesi era che il divieto riguardasse la carica di sindaco, non il Comune.
3. Nel caso appena considerato, si aveva a che fare con una disposizione di legge. Si trattava di definirne la portata quando ci si trovasse di fronte a due Comuni confinanti: Abano e Montegrotto. Il quesito era: si applica oppure no il divieto posto dall’articolo 51 del decreto legislativo n. 267/2000, che inibisce il terzo mandato consecutivo? Questione di stretto diritto, cui era estranea ogni altra valutazione: politica o di opportunità, in senso lato.
4. La sollecitazione dell’on. Rubinato si colloca in un differente contesto. Come lei stessa ha ricordato, la legge regionale ha stabilito che il divieto del terzo mandato consecutivo operi a partire dalle elezioni del 2015. Non c’è nulla da interpretare. Dunque, il Presidente Luca Zaia è perfettamente candidabile e rieleggibile.
5. Si dirà che è questione di opportunità. Se è così, questa è una valutazione del tutto personale. Non mia, se non altro perché, ove l’invito a non ricandidarsi fosse accolto, si otterrebbe un singolare risultato: quello di escludere un Presidente, che gode del maggior consenso dei propri eletti. Un vero e proprio cortocircuito istituzionale, tanto più grave in un tempo in cui ci si deve preoccupare del discredito che grava sulla classe politica, la quale ha estremo bisogno dei migliori. A prescindere dai mandati. Ne converrebbe anche Max Weber. —
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