Biennale, "La chiave nella mano" apre la porta sul Giappone

L'installazione di Chiharu Shiota vive degli oggetti donati e delle storie che essi portano con sé

VENEZIA. Due barche, filo rosso e un'enorme quantità di chiavi. Sono questi gli "strumenti" con cui  l'artista giapponese Chiharu Shiota ha realizzato "La chiave nella mano", l'installazione con cui rappresenta il suo paese alla Biennale Arti Visive del 2015, oltre 50 mila chiavi raccolte ovunque in giro per il mondo.  «Le chiavi rappresentano un oggetto quotidiano molto importante che protegge spazi e persone care, ma sono anche strumenti che svelano mondi sconosciuti, attraverso porte aperte grazie a loro. Per questo le ho volute, perché depositarie degli accumuli della storia quotidiana e dei pensieri, tanti e di tutti» dice Shiota. «Donatemi le vostre chiavi inutilizzate, ne sarò oltremodo felice, e insieme ripenseremo il senso della vita». Il centro di raccolta italiano è all'Istituto Giapponese di Cultura via Antonio Gramsci 74 00197 Roma (c.a. Mc Gasperini). Le chiavi possono avere qualsiasi forma, colore e condizione; devono essere inutilizzate e a titolo gratuito, non saranno restituite e si accettano solo in forma anonima (non sono previste citazioni).

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