Bpvi, liquidatori in azione sui beni di Zonin

Ieri la revocatoria dei commissari per rendere nulli i trasferimenti. Nel mirino anche gli altri ex vertici

VICENZA. Dodici azioni revocatorie contro gli ex vertici di BpVi per decine di milioni di euro. Sono quelle che gli avvocati Carlo Pavesi e Stefano Verzoni hanno depositato ai tribunali di Padova e Vicenza su mandato dei commissari liquidatori dell’ex Popolare di via Battaglione Framarin.

Le azioni revocatorie hanno come obiettivo quello di ricostruire il patrimonio degli ex amministratori della banca di cui, stando appunto ai commissari liquidatori, si sarebbero spogliati in concomitanza del crac dell’istituto bancario facendo transitare i loro beni nel patrimonio dei familiari. Ieri mattina, davanti al giudice del tribunale civile di Borgo Berga, Martina Rispoli, sono state discusse le revocatorie nei confronti dell’ex presidente di BpVi, Gianni Zonin.

Un’udienza interlocutoria, rinviata al 22 novembre, data entro la quale il giudice esaminerà i documenti presentati dai legali dei liquidatori della banca e le memorie dei difensori di Zonin e dei figli: gli avvocati Lamberti (per l’ex presidente) e Gaetano Presti (per i suoi figli Francesco, Domenico e Michele). Altre revocatorie sono state poi depositate anche nei confronti degli ex consiglieri di amministrazione Giuseppe Zigliotto, Giovanni Fantoni, e Maria Carla Macola; e dell’ex direttore generale Samuele Sorato (in riferimento a un atto di compravendita di un immobile stipulato a favore della moglie).

Per quanto riguarda Giuseppe Zigliotto, in attesa di studiare le memorie istruttorie, il giudice Rispoli ha rinviato la prossima udienza al 15 novembre mentre le cause avanzate nei confronti di Maria Carla Macola sono state discusse nel tribunale di Padova. In base a quanto ricostruito dai commissari liquidatori, la maggior parte degli ex consiglieri di amministrazione di BpVi ha cominciato a cedere i propri beni a partire da inizio 2016 quando ormai era chiara la drammatica situazione finanziaria della banca e quando, soprattutto, erano sotto agli occhi di tutti i passi dell’inchiesta avviata dalla procura. Le dismissioni dei beni dell’ex presidente Zonin sono cominciate a ridosso delle sue dimissioni dal vertice di BpVi. È in quel momento che i legali hanno iniziato a osservare i numerosi atti di cessione ai familiari di parti ingenti del suo patrimonio.

Rinviata anche la decisione del Riesame di Treviso davanti al quale si è tenuta ieri l’udienza per il sequestro sulla villa dell’ex dg di Veneto Banca Vincenzo Consoli. (m.b.)



Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova