Brentan lascia la Nogara-Mare

PADOVA. Lino Brentan si è dimesso dalla presidenza della Nogara-Mare, l’autostrada che dovrebbe collegare Nogarole Rocca nel Veronese con le spiagge adriatiche di Rosolina. L’ex ad della Venezia-Padov...
Padova 20050215 LINO BRENTAN AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA SOCIETA' AUTOSTRADE .. (MATTOSCHI/Mattoschi )
Padova 20050215 LINO BRENTAN AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA SOCIETA' AUTOSTRADE .. (MATTOSCHI/Mattoschi )

PADOVA. Lino Brentan si è dimesso dalla presidenza della Nogara-Mare, l’autostrada che dovrebbe collegare Nogarole Rocca nel Veronese con le spiagge adriatiche di Rosolina. L’ex ad della Venezia-Padova, condannato a quattro anni per essere stato corrotto da quattro imprenditori, sta scontando la pena agli arresti domiciliari con l’obbligo della firma in caserma dei carabinieri e un paio di mesi fa ha lasciato anche l’ultima carica che ricopriva. La Nogara-Mare è una delle grandi opere che la Mantovani ha vinto con il project financing e presenta costi iperbolici: 1, 8 miliardi di euro. Ma sono tante le nubi che si addensano, in primis l’inchiesta che ha portato in cella Piergiorgio Baita, vero dominus dei lavori pubblici in Veneto.

Il ricorso di Autobrennero.

Il progetto non parte più da Nogara ma da Nogarole e Autobrennero spa ha presentato ricorso al Tar del Veneto contro il bando di gara per la realizzazione della Nogara-Mare.Il problema nasce dal fatto che il nuovo tracciato prevede la realizzazione di un collegamento con la A22 all’altezza di Nogarole Rocca, che rappresenta uno snodo anche per un’altra arteria autostradale, la cosiddetta «Mediana» che correndo verso est e passando per Isola della Scala arriva fino a Soave (A4). All’inizio la possibilità di collegare la Nogara-Mare con l’A22 poteva dare un impulso all’empasse in cui si trovava il progetto della «Mediana», ma ora è chiara la contrapposizione fra Autobrennero spa e la Regione Veneto, che da una parte ha bocciato un progetto ampiamente avviato (Mediana) e dall’altro promuove la realizzazione una nuova arteria.

I commenti del Pd e M5S.

Franco Bonfante, consigliere regionale Pd, veronese, parte proprio da questo elemento per sollevare le sue critiche al progetto. «Ho l’impressione che sia cambiato lo scenario, il volume di traffico privato e merci si è ridotto drasticamente con la crisi e non so dove potranno essere trovati tutti questi soldi se non allungando la concessione alla Mantovani di altri 30 anni. Brentan? Pensavo si fosse già dimesso ai tempi dell’inchiesta. I Comuni sono stati penalizzati e le loro richieste bocciate per quanto riguarda le opere complementari. Inoltre, nel tratto Legnago-Rovigo l’attuale tangenziale verrà trasformata in autostrada a pagamento. La Regione risparmi quei 60 milioni stanziati e li dirotti ai treni dei pendolari».

Perplessa anche la neosenatrice Pd Laura Puppato che sottolinea la richiesta, avanzata quand’era capogruppo a palazzo Ferro Fini, per avviare una commissione d’inchiesta sulle grandi opere in Veneto negli ultimi 15 anni. «La Giunta Zaia ha accolto la nostra richiesta schiacciata dall’urgenza dell’inchiesta giudiziaria, ma la trasparenza dov’essere sempre garantita: siamo in grave ritardo», conclude la Puppato.

Sulla vicenda interviene il senatore M5S Enrico Cappelletti: «Siamo il primo partito in Veneto, il risultato elettorale non lascia spazio a dubbi. E per questo abbiamo chiesto al presidente Luca Zaia di nominare un nostro rappresentante nella commissione d’inchiesta della regione Veneto sui project financing. Il suo no è incomprensibile».

Albino Salmaso

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