Calò, in cassa integrazione con 13 figli"Con il mio furgone potrei fare il tassista"

Dal municipio di Padova raccolto l'appello del papà rimasto con 750 euro di stipendio. Claudio Sinigaglia, assessore agli Interventi sociali, dichiara che l'amministrazione comunale "è pronta a dare una mano, non li abbandoneremo". La segreteria del sindaco fissa un incontro. Intanto l'autista di camion di Montà racconta il suo sogno
PADOVA. Non è caduto nel vuoto l’appello di Ferruccio Calò, 52 anni, papà di 13 figli, dal 1º aprile in cassa integrazione. Claudio Sinigaglia, assessore agli Interventi sociali, ha detto che il Comune è pronto a dare una mano alla famiglia Calò (15 componenti).


Ieri Ferruccio Calò, dalle pagine del mattino di Padova aveva rivolto un appello al sindaco, identificandolo come l’unica persona in grado di aiutarlo. Il problema è presto detto: il papà di 13 figli, che lavora come autista alle Cave Venete di Bastia di Rovolon, dal primo aprile è stato messo in cassa integrazione con uno stipendio di 750 euro. La faccenda dovrebbe durare tre mesi, e il titolare della ditta ha anche anticipato di tasca sua i soldi a Calò. «Sono strangolato - racconta Ferruccio - ormai ho la carogna sul collo. Anche per via di piccoli finanziamenti che ho fatto: non mi mollano, cosa posso dire? Non ho soldi, mica posso cavar sangue dalle rape».


Ieri ha ricevuto una telefonata dalla segretaria del sindaco, per un appuntamento: l’incontro sarà il 14 aprile oppure il 20 o il 23 sempre aprile. Intanto Calò macina idee e progetti. «Io ho una proposta: abbiamo un furgone da 9 posti, per spostarci. Ho anche cercato di venderlo per avere liquidità, ma poi come faremmo? Come accompagno i bambini a scuola? Allora ho pensato che potrei usarlo come mezzo di lavoro, tipo taxi, per esempio per trasporti all’aeroporto di Venezia o altri servizi per il Comune. Per questo vorrei chiedere al sindaco se mi aiuta ad avere una licenza. Ero già andato a chiedere per averla, ma dovrei licenziarmi dal mio lavoro: e se poi non funziona, cosa faccio?».


Claudio Sinigaglia, assessore comunale ai Servizi sociali, ieri ha dichiarato che che l’amministrazione comunale «è pronta a dare una mano. Non li abbandoneremo». Aggiunge poi che «che sarà necessario valutare con attenzione ogni passo per dare le giuste risposte a questa richiesta di aiuto. La famiglia - sottolinea - fa già parte di una rete di sostegno, sia a livello di servizi che di aiuti di vario tipo. Vedremo quindi cosa conviene fare per risolvere la situazione».

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