Candidata leghista nell’azienda bloccata dall’interdittiva antimafia

Interdittiva del prefetto al Consorzio Real Europe: amministratore è una giovane che corse alle elezioni di Treviso

PADOVA. L’ombra della Camorra, ma anche quella della ’ndrangheta, in un intreccio societario imbastito per fare affari a Padova. C’è questo scenario dietro le tre interdittive antimafia firmate dal prefetto Renato Franceschelli. Soldi e appalti pubblici, ma non solo. C’è anche la politica, come spesso accade.

L’amministratore di una delle tre aziende finite sotto la lente dell’antimafia si chiama Valeria Cacciolato, è trevigiana e nel 2018 era candidata con la Lega alle amministrative di Treviso che poi hanno incoronato sindaco Mario Conte. Ma andiamo con ordine.

Le tre aziende sono il Consorzio Stabile Real Europe Group, la Rentime srl (entrambe con sede in via Savonarola 217) e la Telia srl con sede in sottopasso Mario Saggin al civico 2. Hanno sedi diverse ma la società che dà in locazione gli spazi è la stessa. Coincidenza? Forse sì. Ma l’annotazione è finita nei dossier della Dia di Padova.

Telia srl, capitale sociale 10 mila euro, opera nel campo dei servizi di pulizia e facchinaggio. Ha come amministratore unico Giuseppe Polverino. Pur non essendo direttamente collegato alla storica famiglia camorrista della zona est di Napoli, ci sono elementi che lo riconducono in qualche modo, anche marginalmente, a quel mondo. Il padre, per esempio, nei primi anni del 2000 rimase invischiato in un traffico illecito di rifiuti, per cui l’autorità giudiziaria chiese l’associazione a delinquere. Alcuni dipendenti di Giuseppe Polverino, poi, avrebbero alle spalle quelli che gli uomini dell’antimafia chiamano “reati spia”. Ed è uno dei presupposti necessari per far scattare l’interdittiva.

Gli altri presupposti, riscontrati a vario titolo in tutte e tre le aziende colpite, sono: presenza di soci che per parentela o frequentazioni hanno legami con persone legate alla criminalità organizzata; la compravendita vorticosa di quote societarie tra soci e parenti; la frequente cessione di rami d’azienda e l’applicazione sistematica di noli a caldo e a freddo di società nelle cui partecipazioni si ripresentano sempre gli stessi soci.

Per quel che riguarda il Consorzio Stabile Real Europe Group, operante nel campo delle costruzioni, una sede a Padova in via Savonarola 217 e una a Treviso in via Botteniga 235, la Dia di Padova ha individuato controindicazioni che riguardano alcune società che lo compongono, per cui si configurerebbero aderenze con l’area ’ndranghetista. L’amministratore unico è, appunto, la trevigiana (e leghista) Valeria Cacciolato mentre il preposto alla gestione tecnica è Francesco Rocco Linarello.

La Rentime, che con il Consorzio Stabile divide la sede di via Savonarola 217, è una società attiva nel noleggio di auto: amministratore unico è Maria Polverino (socio Giuseppe Polverino di Telia), il capitale sociale ammonta 10 mila euro. La lente dell’antimafia si è accesa per alcune presunte aderenze con il sistema camorrista.

Se dovessero quindi essere confermati i presupposti che hanno bloccato l’attività di queste aziende, si configurerebbe uno scenario piuttosto inconsueto, per lo meno a Nordest: organizzazioni diverse che stringono un patto per dividersi un territorio ricco e appetibile.

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