Capodanno di neve, gelo e disagiadesso è l'ora delle polemiche

La nevicata della notte di San Silvestro ha colto di sorpresa molti padovani: mezzi spargisale e spazzaneve mobilitati sulle tangenziali e sulle vie principali della città, con risultati non sempre soddisfacenti, e il conseguente pericolo del ghiaccio; mentre nei quartieri fioccano le polemiche per le zone «dimenticate» e i disagi patiti, con alberi caduti, strade impraticabili, asfalto scivoloso. E una ventina di persone sono rimaste intrappolate per tutta la notte del ristorante sui Colli Euganei dove avevano prenotato il cenone
Una notte di disagi dopo brindisi e cenoni. Il Capodanno per molti padovani si è trasformato in un’odissea: ore e ore in coda con l’auto, piccoli incidenti e tamponamenti. Molti i disagi in città, nei quartieri e lungo le tangenziali, nonostante lo squadrone messo in campo dal Comune per fare fronte all’emergenza. Ma le situazioni più gravi sono in provincia, nell’area dei Colli. A Teolo e a Zovon di Vo’ due comitive reduci dai cenoni di fine anno hanno dovuto rassegnarsi a trascorrere la notte in ristorante. Strade impraticabili, tornanti ricoperti di neve, ristorantori a bordo dei trattori per aiutare i clienti e agriturismo trasformati in dormitori. Più che l’alba di un nuovo anno, un delirio collettivo. Anche se, va detto, tutti sapevano.


IN PREFETTURA
«L’ultimo giorno dell’anno abbiamo diramato l’“allarme meteo” alle 11 del mattino - sottolinea Alessandro Sallusto, vice prefetto aggiunto - abbiamo comunicato lo stato di allerta per 18 ore di precipitazioni nevose. Se qualcuno non ha prestato la dovuta attenzione, l’ha fatto a proprio rischio e pericolo. Complessivamente comunque mi sembra che si sia fatto fronte all’emergenza in modo adeguato. I disagi maggiori sono stati nelle ore notturne, durante il rientro dai cenoni». La prefettura si è messa in contatto con la polizia stradale, i vigili del fuoco, i vigili urbani e Veneto Strade. «Anche le autostrade sono state liberate dalla neve e dal ghiaccio», conclude Sallusto.


VIGILI DEL FUOCO
I vigili del fuoco di Padova hanno portato a termine una cinquantina di interventi nell’arco della giornata. Le chiamate hanno cominciato ad arrivare poco prima dell’una di notte. Alberi caduti in strada sotto il peso della neve, rami staccati e pure qualche auto danneggiata. Le situazioni più gravi sono state segnalate nei quartieri Arcella, Voltabarozzo e Forcellini. Molte le proteste dei residenti.


AUTOSTRADE
Sia in A13 che in A4 non sono stati riscontrati disagi. I mezzi spargisale delle direzioni centrali delle due società sono stati schierati in campo qualche ora prima dell’inizio della nevicata. In questo modo nessun automobilista ha patito disagi lungo la Padova-Bologna o la Milano-Venezia. Non si può dire lo stesso delle tangenziali. Lunghe code lungo la tangenziale Nord, poco prima di curva Boston e incolonnamenti anche in tangenziale Sud, verso Padova Est. Gli automobilisti si sono lamentati per l’assenza di mezzi di soccorso: spazzaneve e spargisale.


POLIZIA MUNICIPALE
«Le strade più penalizzate sono state via Chiesanuova e via dei Colli - rivela Lucio Terrin, comandante della polizia municipale - fortunatamente tutti gli automobilisti hanno usato la massima prudenza e non ci sono stati gravi incidenti. Il piano neve è scattato un’ora prima di mezzanotte, con l’aiuto della Protezione civile». I volontari sono stati impiegati in varie parti della città e pure all’interno dell’ospedale, dove tutte le rampe di accesso di erano ghiacciate. IN COMUNE. «Tra Comune e Aps abbiamo schierato un esercito di dipendenti, circa un’ottantina - dice l’assessore alle Manutenzioni di palazzo Moroni Mauro Bortoli - Mercoledì siamo usciti verso le 13 e non ci siamo più fermati. Molti dipendenti si sono offerti di lavorare nonostante non fosse previsto. C’è chi è stato impiegato anche per 12 ore di fila. Il bilancio è comunque positivo perché abbiamo ridotto al minimo i disagi». L’assessore Claudio Sinigaglia invece si è occupato dell’emergenza legata ai senzatetto: «La stazione è stata aperta dalle 2.30 alle 5 del mattino, per evitare di lasciare la gente all’addiaccio. Tra asilo notturno e altri ricoveri siamo riusciti a dare un riparo a circa 200 persone».


IN PROVINCIA
Capodanno sui Colli: un classico. Ma questo fine anno, i clienti del ristorante «Il Contadino» di Teolo e dell’agriturismo «Fattoria dell’Eremo» di Zovon di Vo’, se lo ricorderanno a lungo. Dopo aver mangiato antipasti, primi, secondi e dolci, hanno dovuto rassegnarsi a dormire all’interno dei locali. L’abbondante nevicata infatti ha reso le strade impraticabili. Qualche ristorantore è riuscito a fare fronte all’emergenza con il proprio trattore e con tanta buona volontà, qualche altro invece ha dovuto trasformare le sale da pranzo in dormitorio. Oltre a Teolo e Zovon di Vo’, è accaduto anche a Cinto Euganeo, nella trattoria «da Oci». BOTTI PERICOLOSI. Non potevano mancare i feriti dai botti di fine anno. A Cittadella un petardo è esploso vicino ad una bambina di tre anni e al suo papà. Mentre a Sant’Urbano, nella Bassa, un quattordicenne si è fratturato una mano. A Piazzola sul Brenta, nell’Alta, un razzo ha mandato a fuoco oltre 1.500 rotoballe, con un incendio durato ore.

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