Cariparo prepara l'erede di Rossi
La componente padovana delinea un profilo di candidato ideale
Il Consiglio generale della Fondazione Cassa risparmio di Padova e Rovigo si riunisce oggi pomeriggio per iniziare la discussione sul nuovo presidente di Cariparo Spa che dall’estate prossima assumerà la denominazione di Cassa del Veneto.
Il cambio di presidenza (scadrà il 13 aprile prossimo), che dal 1981 vede ai vertici Orazio Rossi, imprenditore rodigino di 76 anni, sta particolarmente a cuore alla componente padovana, sia per un naturale e necessario ricambio generazionale, sia per dare prestigio e maggiore autorevolezza a tutto il Cda della banca, nei confronti soprattutto di Torino e Milano dove, in realtà, risiede il vero potere decisionale del colosso bancario. E la Fondazione, titolare del 4,6% di azioni del gruppo Intesa-SanPaolo (il socio maggiore, la Compagnia di San Paolo, detiene il 7,9%) ha titolo per indicare il nome di chi guiderà la futura Cassa, destinata ad essere la prima sulla piazza con 600 sportelli circa e una quota di mercato superiore al 17%.
Il gruppo di consiglieri rodigini guidati dal vice presidente Fabio Ortolan, presenterà la richiesta di riconfermare Orazio Rossi. «Il momento è delicato e non ritengo utile dire nulla» si è limitato a dichiarare ieri Ortolan. Di certo il gruppo padovano negli ultimi giorni si è mosso per cercare di proporre una valida alternativa in grado di raccogliere il necessario consenso, due terzi di voti.
Il nome dovrà essere indicato per fine marzo ad Intesa-SanPaolo, che peraltro è alle prese con ben altri nodi al proprio interno. Un lasso di tempo che consentirà di proseguire nei prossimi giorni quel ragionamento che inizia appunto stasera.
Nomi sui quali i consiglieri dovranno esprimersi pare proprio che non ne usciranno oggi dalla riunione del Consiglio. Piuttosto sarà delineato un profilo di candidato ideale sul quale il presidente Antonio Finotti potrà essere invitato ad individuare alcuni personaggi autorevoli, anche al di fuori dell’asse Padova-Rovigo, considerato il peso che avrà la futura banca regionale.
Se gli è stata rinnovata la fiducia come presidente della Fondazione con tanto di acclamazione è giusto non ingabbiarlo, è il ragionamento che sostengono alcuni consiglieri che contano sulle doti diplomatiche e di saggezza riconosciute unanimamente a Finotti, per evitare spaccature nel Consiglio. Che comunque, in passato, non sono mancate in determinate circostanze.
Pressioni per accettare una candidatura che possa essere accolta da un’ampia platea, nelle ultime ore sono state rivolte ancora a Luigi Rossi Luciani, ex leader di Confindustria Veneto, sul cui nome l’accordo ci sarebbe.
Certo nel Consiglio della Fondazione convivono anime assai diverse tra loro. Si va dal prestigio accademico riconosciuto universalmente a Tullio Pozzan, per esempio, biologo medico dell’Università di Padova di fama mondiale, a competenze di altro tenore. Come quelle di Alessia Zaninello, l’avvenente estetista di Rosolina (Rovigo), presidente della Cna di Rovigo, che dal suo web «Alessia per te» ammicca ai clienti con saune, diagnosi del piede e massaggi personalizzati.
Argomenti:banche
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