Case Ater, il riscatto aumenta del 50%

Pd durissimo: una vergognosa truffa elettorale ai danni degli inquilini
L’assessore Massimo Giorgetti
L’assessore Massimo Giorgetti
 
VENEZIA.
Comprereste un alloggio Ater che la Regione Veneto, quando era presidente Galan, voleva vendervi a 40.000 euro e adesso ve ne chiede 60.000? Tenete conto che il valore di mercato è più alto, 100.000 euro, ma è calcolato senza l'inquilino dentro, mentre voi ci abitate da più di vent'anni, pagando un canone basato sul valore locativo, cioè sui criteri della legge 392/78 (per intenderci quella sull'equo canone). Avete 60 giorni di tempo per decidere: pagamento in contanti, oppure metà subito e il resto in 10 anni, con relativi interessi. Se lasciate passare il termine, scatta (perché?!) un rincaro del 10%.  Il progetto è sulla carta ma potrebbe diventare realtà se il Consiglio regionale approverà nei prossimi giorni l'articolo 6 della finanziaria allegata al bilancio 2011, che prevede un «Piano straordinario di vendita di alloggi Ater». Piano che viene da lontano: era contenuto in un progetto di legge approvato dalla giunta Galan già nell'ottobre 2009. Se ne fece un gran parlare, la gente andava a farsi fare i conteggi alle Ater. Un grosso battage pubblicitario del Pdl, con Giancarlo Galan e l'assessore Massimo Giorgetti in prima linea, perché si era ormai in campagna elettorale per le regionali. Per Venezia significava anche provinciali e comunali e qui il candidato di Pdl e Lega era il ministro Brunetta, il quale non casualmente il 3 aprile andava ripetendo: «Alcuni inquilini potranno diventare proprietari pagando 15 euro al mese». E il presidente Galan di rinforzo: «Trasformeremo i canoni di affitto in rate del mutuo, alla stessa cifra mensile».  No, non sta andando così. La Regione ha cambiato le carte in tavola, motivo per il quale il Pd si prepara a inondare le case degli interessati con una lettera intitolata «Truffa elettorale ai danni degli inquilini di alloggi Ater». Il centrosinistra ricostruisce i passaggi del progetto di legge forzato a diventare articolo della finanziaria (come mettere nello zaino gli scarponi da sci e anche gli sci) e pretende correttivi: 1) prezzi più equi con rate più lunghe, tipo a riscatto; 2) garanzie per chi non compra; 3) tutto il ricavato vada alla manutenzione straordinaria; 4) la vendita di alloggi si accompagni con un drastico taglio ai Cda delle Ater e ai compensi dei presidenti.  Ma perché la Regione oggi pretende il 50% in più di un anno fa? L'assessore Massimo Giorgetti non l'ha spiegato ieri mattina, riferendo davanti alla 2ª commissione presieduta da Andrea Bassi, veronese come lui, ma leghista. Franco Bonfante, altro veronese ma Pd, ha la risposta: «E' finita la campagna elettorale. Il vecchio sistema evitava le perizie asseverate, che ora vengono introdotte». «Se vendendo con il vecchio sistema - lo sfida Giorgetti - il centrosinistra vota a favore, io sono pronto». Peccato che oggi il Pdl abbia un socio di maggioranza effettiva che si chiama Lega. E il progetto Ater era nato come incursione nell'elettorato leghista, lo sanno anche loro.

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