Cerca di fermare una rissa in piazza Ammazzato alla festa del Giro d’Italia

Ucciso mentre cercava di sedare una rissa. È morto così Alessandro Sartor, 45enne di Soller, caporeparto al mobilificio Corazzin Group di Cison, che giovedì sera, come tante altre volte, stava dando una mano dietro il bancone del bar ristorante “Al Bakaro” in centro a Tovena, frazione di Cison di Valmarino.
LA FESTA
La festa nel locale, intitolata “Aspettando il Giro”, era cominciata verso le 20, dopo che per tutta la giornata gli abitanti della frazione si erano dati da fare per sistemare festoni, striscioni e palloncini per il passaggio, l’indomani, del Giro d’Italia. Alessandro Sartor era uno dei volontari più impegnati nell’organizzazione dell’accoglienza alla tappa. Nel locale c’era anche Cristina Da Soller, sindaco eletto da pochi giorni, che si è fermata a mangiare un boccone con i volontari, prima di allontanarsi verso le 22.30. Fino a quell’ora, tutto era tranquillo. Verso l’una di notte il tragico epilogo di una serata passata in allegria in attesa della corsa rosa, con musica e qualche bevuta. Un giovane avventore, forse alterato dall’alcol, si sarebbe messo a sbraitare contro il titolare del locale per il conto di un cocktail giudicato troppo salato: “Con 9 euro ti compro tutto il ristorante”, avrebbero sentito urlare alcuni testimoni. Un diverbio, qualche insulto, l’invito inutile degli altri clienti a calmarsi.
L’AGGRESSIONE
L’avventore più agitato e il fratello, due giovani di Soligo, sono usciti dal locale, e a quel punto avrebbero sfogato la loro rabbia cominciando a prendere a calci le auto degli altri clienti in sosta nella piazzetta e continuando ad urlare a squarciagola.
Era da poco passata l’una di notte. Alcuni avventori, vista la scena, si sono precipitati all’esterno e ne è nata una zuffa. Alessandro Sartor si è precipitato all’esterno del locale a sua volta per cercare di calmare gli animi, per convincere gli esagitati ad allontanarsi. Ottime intenzioni, ma in pochi istanti si è verificata la più assurda delle tragedie. Secondo la ricostruzione di alcuni testimoni, un pugno ha raggiunto il 45enne in pieno volto. Altri colpi lo avrebbero raggiunto alla schiena.
Secondo altri testimoni, che forniscono una ricostruzione differente dell’accaduto, il 45enne sarebbe caduto dopo una semplice spinta e avrebbe battuto la testa a terra. Fatto sta che un testimone l’ha visto barcollare e poi cadere al suolo esanime, a due passi dalla fontana della piazza. Sono stati attimi di panico. Il titolare del locale ha dato l’allarme, chiamando i carabinieri e il Suem.
I SOCCORSI
Dopo i primi soccorsi prestati dalla dottoressa Monica Tartari, che abita poco distante dalla piazza, l’ambulanza è arrivata in pochi minuti. I tentativi di rianimazione sono proseguiti mezz’ora. Il 45enne è stato disteso su una barella e portato verso l’ospedale di Conegliano, purtroppo ha cessato di vivere durante il trasporto. Solo l’autopsia chiarirà con precisione le cause del decesso. I carabinieri giunti sul posto hanno fermato tutti i partecipanti alla rissa. Sospettati dell’aggressione sono stati fin da subito due fratelli di Soligo, Francesco e Alberto Stella, rintracciati un paio d’ore dopo l’accaduto. Sono i figli di un noto imprenditore del settore termoidraulico. Testimoni e sospettati sono stati interrogati nella notte e fino al pomeriggio di ieri alla stazione dei carabinieri di Cison.
IL FERMO
Gli indiziati sono quindi stati trasferiti nella caserma dei carabinieri di Treviso e poi sottoposti a fermo per l’ipotesi di reato di omicidio preterintenzionale. I due si sono difesi, sostenendo di non aver neppure sfiorato il barista che sarebbe caduto da solo. Per il centro di Tovena, ieri mattina, un risveglio surreale. Da una parte i palloncini rosa e i disegni di una bambina di 9 anni appesi alla finestra per le celebrare la corsa. A pochi metri, il bar ristorante “Al Bakaro” ermeticamente chiuso e alcuni passanti a interrogarsi sul perché di una tragedia così assurda. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova