Coinvolto anche l’ex ministro Fantozzi

E la responsabile dell’Università Fedeli: «Sorpresa e preoccupata, voglio andare fino in fondo»
Augusto Fantozzi in una recente foto d'archivio. Il Commissario Straordinario di Alitalia (la parte della società in amministrazione controllata) Augusto Fantozzi si dimette. Questo perché - si legge in una nota pubblicata sul sito - "ha ritenuto che sia venuta meno la fiducia del Governo nei suoi confronti ed ha rassegnato le proprie dimissioni nelle mani del Sig. Presidente del Consiglio e del Sig. Ministro per lo Sviluppo Economico. La stessa cosa hanno fatto tutti i componenti dell'Ufficio del Commissario". ANSA / CLAUDIO PERI
Augusto Fantozzi in una recente foto d'archivio. Il Commissario Straordinario di Alitalia (la parte della società in amministrazione controllata) Augusto Fantozzi si dimette. Questo perché - si legge in una nota pubblicata sul sito - "ha ritenuto che sia venuta meno la fiducia del Governo nei suoi confronti ed ha rassegnato le proprie dimissioni nelle mani del Sig. Presidente del Consiglio e del Sig. Ministro per lo Sviluppo Economico. La stessa cosa hanno fatto tutti i componenti dell'Ufficio del Commissario". ANSA / CLAUDIO PERI
FIRENZE. Figura anche l’ex ministro Augusto Fantozzi tra gli indagati dell’inchiesta sulla corruzione nei concorsi pubblici abilitanti all’insegnamento all’Università. In una cena tra docenti di diritto tributario, avvenuta nel giugno 2014 in un ristorante di Roma, l’ex ministro Augusto Fantozzi sottolinea la necessità di trovare «persone di buona volontà», che «ricostituiscano un gruppo di garanzia che riesca a gestire la materia dei futuri concorsi». L’ex ministro definisce scherzosamente questo gruppo «la nuova cupola». È quanto emerge dagli atti dell’inchiesta della Guardia di finanza di Firenze. Fantozzi, stando alla ricostruzione degli inquirenti, contestava il criterio secondo cui vengono abilitati i candidati che appartengono all’associazione che ha la maggioranza dei commissari, invocando una regola che doveva essere creata da un gruppo di persone, «uomini di buona volontà». Secondo gli inquirenti, con queste affermazioni Fantozzi avrebbe inteso sottolineare la necessità che le future abilitazioni fossero gestite non di volta in volta dai singoli commissari, ma da un «gruppo di garanzia». In una conversazione intercettata nel 2015, inoltre Fantozzi parla di “trade off” (nella pratica commerciale la perdite di qualcosa per ottenere qualcos’altro in cambio) citando due nomi. Le accuse sono state respinte con decisione dalla difesa dell’ex ministro: «Il professor Fantozzi è completamente e indubitabilmente estraneo ai fatti in contestazione in primo luogo perché era già andato in pensione all’epoca degli avvenimenti oggetto di indagine. La sua integrità è altresì testimoniata da una limpida e unanimemente apprezzata carriera accademica», ha affermato l’avvocato Antonio D’Avirro.E sugli esiti dell’inchiesta fiorentina è intervenuto ieri il ministro all’Università Valeria Fedeli: «Sono sorpresa e anche preoccupata per quel che ho letto. Ho immediatamente fatto fare verifiche sulle circostanze della vicenda. Mi hanno riferito che i fatti contestati risalgono al 2013. Detto questo, voglio andare fino in fondo.Il ministro ha inoltre assicurato che a prescindere dal caso di Firenze, già mesi fa si era mosso per favorire la trasparenza nei concorsi attraverso un accordo col presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone per un codice di comportamento per l’università». L’atto è atteso entro ottobre.


Sabrina Tomè


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