Compiuti più trapianti nel Veneto, ricerca per creare organi artificiali

VENEZIA. L’emergenza del Covid non ha interrotto nel 2020 l’attività dei trapianti, che è cresciuta rispetto all’anno precedente. Gli organi trapiantati sono stati 496, contro 488 del 2019. I dati sono stati elaborati dal Coordinamento Regionale per i Trapianti del Veneto (Crt), che fornisce anche maggiori dettagli: i trapianti di rene sono stati 282 (contro 267 dell’anno precedente), quelli di cuore 49 (41 nel 2019), 132 quelli di fegato (141), 12 quelli di pancreas (7) e 21 quelli di polmone (32).
Il report è stato diffuso alla vigilia della giornata dedicata alla Donazione e al Trapianto di organi, che viene celebrata oggi. Per il Veneto è anche l’occasione di presentare un programma di ricerca denominato Lifelab per lo studio sulla rigenerazione di organi e tessuti e la creazione di organi artificiali, che non ha eguali in Italia, coordinato dal Coris, il Consorzio per la Ricerca Sanitaria della Regione Veneto, e finanziato dalla Regione Veneto con 3,5 milioni di euro.
«Sono dati che riempiono di orgoglio e di gratitudine per tutti i sanitari che li hanno resi possibili e per le famiglie dei donatori» dice il presidente della Regione Luca Zaia «e che costituiscono la conferma di un obbiettivo centrato: sostenere il progresso dell’intero sistema sanitario regionale anche in un periodo drammatico e impegnativo come quello della lotta al Covid e dell’organizzazione della prevenzione e della campagna vaccinale».
«Ogni trapianto riuscito è una vita salvata» sottolinea l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin «dietro alla quale si muovono in perfetto sincrono centinaia di persone, dalla famiglia che decide la donazione, al volontariato che la promuove, alle decine e decine di chirurghi, medici, infermieri altamente specializzati, che operano sempre in totale multidisciplinarietà. Ma le vite si salvano anche con la ricerca, motivo per il quale il Veneto dedica a questa giornata nazionale un lavoro straordinario come il programma LifeLab, abbinato a una statistica in crescita che, in un periodo come questo, risulta assolutamente eccezionale».
Nonostante questo impegno e la sensibilità dei cittadini veneti sul tema della donazione di organi, i pazienti in attesa di trapianto in Veneto a fine 2020 erano 1.208, un dato in miglioramento rispetto ai 1.243 in lista alla fine del 2019, ma che evidenzia ancora una volta l’annosa questione dell’insufficienza di organi.
Il Progetto di ricerca LifeLab, Coordinato dal Coris, il Consorzio per la Ricerca Sanitaria della Regione Veneto comprende 21 progetti attivi in parallelo sulla rigenerazione dei più diversi tessuti e organi: dal cuore ai polmoni, dall’esofago all’udito, dai condotti urinari ai reni, dalla cute al fegato.
Partito nel 2018, il programma vede impegnati complessivamente oltre 60 ricercatori dell’Università di Padova e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova.
Gli obiettivi sono ambiziosi: a seconda degli ambiti di applicazione, si studia da una parte come “ringiovanire” e ricondizionare gli organi umani, al fine di rendere idonei al trapianto organi che oggi vengono ritenuti non utilizzabili, dall’altra l’applicazione di metodiche innovative per la creazione di organi artificiali con maggiore biocompatibilità rispetto alle attuali soluzioni. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova