Comune chiede di pagare l’Imu a un bambino orfano di sei anni

L’assessorato al bilancio di Susegana ha spedito una lettera con il conteggio 1754 euro da versare entro lunedì. I legali della madre esigono spiegazioni
Di Sabrina Tomè ;
municipio di susegana
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TREVISO. «Gentile contribuente, le inviamo in allegato il modello F24 per pagare il saldo Imu». Inizia così la lettera intestata al Comune di Susegana il 2 dicembre per sollecitare il versamento dell’imposta. Peccato che il «gentile contribuente» in questione è un orfano di appena 6 anni. Al piccolo viene chiesto il pagamento di 1.754 euro entro il 16 dicembre, con riferimento a un edificio che si trova nel territorio comunale e che apparteneva al padre imprenditore deceduto. Un errore? Uno scherzo? «Un’assurdità», risponde indignata, tramite legale, la madre del piccolo che invece non ha ricevuto alcuna richiesta di pagamento. La lettera che porta l’intestazione del Comune di Susegana e come destinatario il minore, è arrivata l’altra mattina all’indirizzo della casa dei nonni. Grande la sorpresa nell’aprire la busta: dentro, infatti, c’era la «cartella esattoriale» dell’Imu e in particolare - come spiega l’oggetto - il pagamento del saldo di dicembre dell’imposta 2013. Al bimbo, viene ricordato che il «versamento va effettuato entro il 16 dicembre 2013 presso qualunque banca o posta». L’orfano sarà stato felice di apprendere che «Susegana ha mantenuto le stesse aliquote e detrazioni di base previste dalla legge» e che l’Imu di dicembre è stata calcolata tenendo conto di quanto già pagato. E se, nel frattempo, la «Sua situazione immobiliare fosse cambiata (...) o se riscontrasse eventuali errori o inesattezze, non esiti a contattare il nostro ufficio tributi». In sostanza il bimbo di sei anni, possidente immobiliare secondo la missiva, può presentarsi agli sportelli bancari e postali e pagare i 1.750 euro per il fabbricato oppure andare a reclamare negli uffici di piazza Martiri. Cosa che, a questo punto, dovrà fare perché il numero non è quello giusto. Il numero dei suoi anni, s’intende: che un minore sia chiamato a pagare le imposte può essere un suggerimento per il Fisco di domani, ma fortunatamente non è ancora una realtà. A meno che il piccolo - ligio al richiamo della lettera - non preferisca saccheggiare il porcellino, vendere i regali di Natale e le matite colorate e con i soldini così racimolati versare l’imposta per conto del papà morto. Ma perché la richiesta di pagamento dell’F24 è arrivata a un bimbo? Uno scherzo? Difficile pensarlo: c’è l’intestazione del Comune, c’è il nome dell’assessore, c’è l’indicazione del fabbricato, c’è il calcolo della somma dovuta. Un errore? O forse perché il bambino si presume erede del genitore? «Il bimbo è chiamato all’eredità, ma è necessaria l’accettazione per diventare erede. Cosa che non è avvenuta», precisa l’avvocato della madre che preferisce l’anonimato per non rendere in alcun modo identificabile il minore. E prosegue: «La richiesta di pagare le imposte a un minore è un’assurdità. E comunque la famiglia è conosciuta, gli amministratori sanno che in questo caso si tratta di un orfano». La mamma, afferma il legale, non ha ricevuto la richiesta di pagamento; questo, forse, per il fatto che ha rinunciato all’eredità. Ci sono poi altri figli maggiorenni: si vedrà se a loro è arrivata la sollecitazione. Ma tant’è: entro lunedì, stando alla lettera intestata al municipio e firmata dall’assessore al Bilancio, dovrà essere fatto il pagamento dell’imposta. Il legale, da parte sua, promette battaglia: «Chiederemo spiegazioni agli uffici: si tratta di una vicenda allucinante sulla quale pretendiamo chiarimenti».

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