Confermati 16 anni di carcere all’omicida di Rossella Goffo

Condanna confermata per l’omicidio di Rossella Goffo, la donna di quarantasette anni di Adria trovata morta in provincia di Ascoli il 5 gennaio del 2011. La Corte d’appello di Ancona ha ribadito la pena di 16 anni di reclusione nei confronti Alvaro Binni, l’ex dipendente della questura accusato dell’omicidio. I giudici del secondo grado però hanno leggermente modificato la sentenza di primo grado, nella sentenza di ieri infatti è stata esclusa l’aggravante di aver agito per futili motivi. Escluse però anche le attenuanti generiche, che si sono così bilanciate in sede di computo della pena. Nella sua requisitoria Il procuratore generale Vincenzo Macrì aveva chiesto la conferma della condanna in primo grado. L’avvocato difensore di Binni, Pasquale Bartolo, aveva chiesto l’assoluzione. Binni resta così rinchiuso nel carcere di Ascoli. L’avvocato di parte civile, Claudio Sartori aveva a sua volta sollecitato la conferma della condanna emessa a conclusione del processo di primo grado.
Il processo di primo grado si era svolto con rito abbreviato, l’accusa aveva chiesto una condanna a 30 anni, il giudice Rita De Angelis non aveva ritenuto però sussistente l’aggravante della minorata difesa, e l’aveva condannato a 16. La sentenza era stata impugnata dal pubblico ministero.
La funzionaria di Prefettura originaria di Adria, Rossella Goffo era scomparsa ad Ancona il 4 maggio del 2010. Dopo mesi di ricerche senza esito e ipotesi inveestigative dimostratesi prive di fondamento che avevano alimentato il mistero della sua scomparsa, il cadavere della donna era stato ritrovato il 5 gennaio 2011, ormai ridotto a uno scheletro, sotto uno strato di terra a Colle San Marco, una località poco distante da Ascoli Piceno. Binni era imputato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla minorata difesa della vittima, e occultamento di cadavere.
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