Corsini: «La Pedemontana apre al traffico a dicembre»

la vicenda

Matteo Salvini forse ha stappato la bottiglia di Prosecco in anticipo perché la Pedemontana difficilmente aprirà al traffico il 4 dicembre. Il taglio del nastro è sicuro, questione di settimane, ma l’avvocato dello Stato Marco Corsini, che veste il ruolo di commissario alla Pedemontana su delega su Zaia, è molto prudente: «La data in calendario non è ancora stata fissata, la cerimonia è prevista per i primi di dicembre, certamente entro l’anno. I problemi non dipendono da noi ma dall’Aiscat, per il meccanismo di messa a ruolo dei pedaggi: non era prevista l’apertura del primo tratto di Pedemontana e ciò comporta problemi di gestione del sistema tariffario che si sta cercando di risolvere». Insomma, la fretta del Veneto rischia di mandare in tilt il cervellone del server che controlla i pedaggi della rete autostradale perché chi entrerà sulla Pedemontana al casello di Thiene sarà poi collegato con la Valdastico A31 e potrà raggiungere la A4 Milano-Venezia e l’Autobrennero A 22 o scendere lungo la A4 a Padova e immettersi sulla A13 per Bologna. Quel tiket tanto agognato dalle imprese del Veneto, stanche di patire l’isolamento dalla rete nazionale, può portare ovunque, in Italia e in Europa.

Un concetto che la Lega di Salvini e Zaia ha ribadito in tutte le salse ai 5 Stelle di Luigi Di Maio, ancora convinti che la Pedemontana sia invece “un problema sotto il profilo ambientale ed economico”.«Non è così, invece», ribatte l’avvocato Corsini, «vedo finalmente dei segnali molto positivi: il primo tratto sarà aperto al traffico in dicembre e la galleria di Malo è stata sbloccata della magistratura. Il giudice Massimo Gerace ha accolto il ricorso degli avvocati della Sis e ha autorizzato i lavori di sicurezza nel tunnel e tra qualche giorno arriverà anche la notifica ufficiale del dissequestro del cantiere, bloccato da un tragico incidente. La Pedemontana potrà essere completata nei suoi 94 chilometri da Montecchio a Spresiano», spiega Corsini che è uno specialista delle opere pubbliche impossibili. Quand’era assessore a Venezia con il sindaco Paolo Costa ha inaugurato la Fenice, dopo una difficile battaglia giudiziaria su progetti e appalti del teatro incendiato. E anche la Pedemontana è stata rimessa sul binario giusto, quando sembrava persa per sempre la rotta finale: finiti i 660 milioni dello Stato, la Sis di Dogliani e degli spagnoli ha alzato bandiera bianca. Marco Corsini è sceso in campo grazie ai contatti maturati tra Paolo Costa (ex ministro alle Infrastrutture nel governo Prodi) e Luca Zaia, presidente della giunta regionale, terrorizzato dall’idea di una nuova Salerno-Reggio Calabria.

«Quando leggo certe affermazioni sulla possibilità di cambiare la terza convenzione tra Regione e Sis, mi balza alla mente il tifo per la nazionale di calcio, con tutti gli italiani che si sentono allenatori in grado di vincere la coppa del mondo. Ecco, sulla Pedemontana tutti sono negoziatori ma i contratti si fanno tra due contraenti e per modificarli ci vuole la volontà di entrambi. Abbiamo fatto ripartire i cantieri grazie ai 300 milioni garantiti dalla Regione e il closing sul bond per completare i cantieri è stato sottoscritto in un baleno. Non capisco le critiche del M5S dato che il ministro dell’Ambiente ha dato il via libera e non ci sono ostacoli legati al monitoraggio. Siamo al 55 per cento dello stato di avanzamento, con l’80% degli espropri pagati. Il segnale più importante arriva dalla Procura di Vicenza che ha sbloccato la galleria Malo-Castelgomberto, il tratto più complesso e difficile».

E i pedaggi? «Sono quelli scritti in convenzione», assicura l’avvocato Marco Corsini «0,16 centesimi al chilometro per le auto e 0,30 euro per i camion. Si tratta solo di trovare l’accordo con l’Aiscat, ma è questione di giorni». —

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Albino Salmaso