Corso di laurea di Medicina a Treviso, Zaia: «Se vogliono andare in Corte Costituzionale ci andiamo e faremo i fuochi d’artificio»

VENEZIA. «Noi andiamo avanti a me non interessa nulla dell’impugnativa, gli studenti si iscrivano». Oggi il presidente Luca Zaia ha ribadito il concetto, durante la consueta conferenza stampa nella sede della protezione civile, sull'impugnativa, decisa dal Consiglio dei Ministri, della legge regionale che istituisce un corso di laurea in medicina e chirurgia a Treviso, in accordo con l'Università di Padova.
«E’ è un corso di laurea che non ci siamo inventati per andare a votare – afferma Zaia - è un percorso che va avanti da tempo, abbiamo 8 reparti clinicizzati, ci contestano di aver prelevato 6 milioni dal fondo di 9 miliardi e 600 milioni. Ho parlato con i ministri Boccia, Speranza e infine con Gualtieri, anche lui si è impegnato a verificare questo dossier. Ormai è diventato bipartisan questo dossier, tutti vogliamo l’università, da destra a sinistra. Io spero che si trovi una soluzione, altrimenti andremo in Corte Costituzionale e faremo i fuochi d’artificio, noi abbiamo una soluzione che è quella di buttare via il ricorso». Il fondo sanitario è destinato alla salute, continua Zaia, «voglio vedere se uno riesce a dimostrarmi in Corte Costituzionale che finanziare la formazione di chi diventerà medico, 60 cittadini che diventeranno medici, è incompatibile con la salute dei cittadini. Se vogliono andare in Corte Costituzionale noi ci andiamo, abbiamo l’Università al nostro fianco, se arrivassimo ad una sentenza sarebbe epocale, perché allora il fondo sanitario verrebbe gestito in maniera diversa in tutta Italia. In un luogo in cui avremmo anche un ospedale nuovo da 250 milioni di euro, con mille posti letto. I ministri mi hanno dato la disponibilità a prendere in mano il dossier, io ho l’impressione che qualche burocrate ha voluto gestire il proprio orticello».
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