Da Setten a Vaccari i debitori da 8 miliardi

Veneto Banca, nell’elenco dei primi 100 debitori figurano il Gruppo Stefanel Lotto Sport, Ithitex, la società Moscova di Bettega e anche il medico Favero
TREVISO. Cè il gruppo Stefanel e c’è Lotto sport Italia; ci sono il Gruppo Bettega e il Gruppo Statuto; c’è la catena Boscolo e c’è Maritalia. Ci sono le società del gruppo Attinia-Diamante facenti capo all’imprenditore trevigiano Ettore Setten e c’è Ata, società appartenente al Gruppo controllato in passato da Aldo Zanin (già titolare della Mionetto). E ci sono singole persone come il medico Gianantonio Favero e Franco Vaccari ex referente di Nordica. Sono solo alcuni nomi dell’imprenditoria veneta e nazionale che figurano nella lista dei primi 100 debitori di Veneto Banca. L’elenco, depositato dai liquidatori in Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche e dichiarato riservato dalla Bicamerale, è stato divulgato ieri da alcuni quotidiani nazionali tra cui La Stampa.


I “grandi debitori” pesano per complessivi 8,4 miliardi di euro nel passivo dell’istituto di credito trevigiano, tra sofferenze e incagli. Una situazione difficile, come hanno rilevato i liquidatori in sede di audizione davanti alla Bicamerale e come registrava già la gestione della banca targata Massimo Lanza che ha promosso l’azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministrazione. «Il portafoglio crediti attualmente detenuto dalla Banca», si legge della relazione che ha accompagnato l’azione giudiziaria dello scorso giugno, «con tutte le gravissime anomalie, irregolarità e patologie che lo contraddistinguono» lo rendono «in assoluto uno degli asset più deteriorarti tra quelli che trovano spazio nel patrimonio delle banche italiane».


Nel gruppo dei 100 figurano nomi noti sia dell’imprenditoria nazionale che di quella locale. Spiccano nel comparto dell’abbigliamento il Gruppo Stefanel - a cui vengono attribuite un’esposizione da 16 milioni 385 mila euro e un’altra da 11 milioni 341 mila euro - e la Lotto Sport Italia spa con un debito di 14,6 milioni di euro. Nell’ambito del tessile la Ithitex di Dalle Carbonare presenta un debito di 12,1 milioni di euro.


Esposizioni pesanti per gli immobiliaristi e in particolare per la Svim fashion srl del gruppo che fa capo a Giuseppe Statuto e che presenta un debito di 77,2 milioni e un altro di 50 milioni di euro. Statuto è stato proprietario di alberghi di lusso come il Danieli di Venezia, il Mandarin di Milano, il San Domenico a Taormina. Il nome di Svim Fashion peraltro compare anche in un’informativa della Guardia di Finanza del 9 ottobre 2015 relativa alle baciate. Nel documento in questione si rileva come un finanziamento di 5 milioni erogato dall’istituto trevigiano a Svim Fashion sia da mettere in correlazione diretta con la provvista impiegata da Statuto Lux Holding Re per aderire all’aumento di capitale della banca stessa, mediante appunto sottoscrizione di azioni. Altri nomi: Ata, società in liquidazione appartenente al gruppo controllato in passato dall’imprenditore Aldo Zanin è esposta per 8,8 milioni; c’è poi la Bruno Basso Immobiliare con Agorà 2000 e c’è l’impresa edile del Trevigiano “Guerrino Pivato” con 4,9 milioni di euro.


C’è, ancora, il nome di Logan srl del Gruppo Batacchi presente sia a Cortina che a Jesolo; l’esposizione è di 55,8 milioni di euro. Più contenuta, pari a 17 milioni, quella di Moscova 38 srl, società immobiliare dell’ex calciatore juventino Roberto Bettega. Il campione, amico di Vincenzo Consoli, aveva partecipato personalmente anche alle assemblee più difficili di Veneto Banca, come quella dell’aprile 2014 quando se ne andò l’intero Cda. Nell’ambito del comparto immobiliare figura la Euroingross del Gruppo Zago Adriano. Il Gruppo Attinia-Diamante del trevigiano Ettore Setten, ex presidente del Treviso Calcio, presenta un’esposizione di circa 14 milioni di euro; è di 5,6 milioni il debito della Mobil Record srl. La Venice Campus del Gruppo Serenissima ha un buco di 24,7 milioni.


Nel settore del turismo risulta debitore per 22,2 milioni il Gruppo Boscolo, mentre per la Maritalia (villaggi turistici) il buco è di 12 milioni di euro.


Nell’ambito dell’alimentare il nome più noto è quello di Ferrarini, marchio emiliano specializzato nella produzione e commercializzazione dei prosciutti. Il Gruppo figura anche nell’azione di responsabilità contro gli ex dirigenti di Veneto Banca, in relazione al fenomeno delle baciate. Diverse le esposizioni rilevate: 18, 17, 15 e 11 milioni di euro.


Nella lista dei 100 compare il gruppo dell’imprenditore Gino Zoccai, citato anche nell’azione di responsabilità con riferimento alla società immobiliare Hollerith. «Il rapporto di credito con la banca», si legge al riguardo nel documento depositato al tribunale delle imprese di Venezia, «è stato sin dall’origine caratterizzato da evidenti e plurime anomalie».


E nella relazione in questione il danno contestato agli ex amministratori con riferimento a tale posizione, ammonta a 12,7 milioni di euro. Altro nome che figura anche nell’azione di responsabilità è quello del Fondo immobiliare Litheia costituito nel 2013 e interamente partecipato dall’istituto di credito. «Un’onerosa e irragionevole operazione volta a “trasferire” in capo a un fondo immobiliare di nuova costituzione il rischio imprenditoriale dell’operazione immobiliare», si legge nella relazione che collega la creazione del Fondo all’esposizione nei confronti delle società Monte Altissimo e Columella. Sempre nella lista dei 100: il Fondo Copernico vale 44,1 milioni di euro; Folco Finanziaria di Vicenza 17,7 milioni; il gruppo finanziario Sit Investimenti 38 milioni. Tra i debitori compare poi il nome di Pietro D’Aguì, l’ex ad di Bim (Banca Intermobiliare), con 39 milioni di euro. C’è il nome del professore Gianantonio Favero, il medico titolare di una serie di studi medici odontoiatrici per un importo di 20 milioni. Ancora: Franco Vaccari è esposto per 9,3 milioni di euro; tra i debitori anche il suo “forziere” Anfra.
(s.t.)


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