Dal «vicepapa» Parolin a Dal Cin, tutti i veneti che contano in Vaticano

Il segretario di Stato vicentino è il braccio destro di Bergoglio ma sono molti i nostri prelati nelle stanze del potere pontificio
Di Claudio Baccarin

PADOVA. Se il patriarcato di Venezia, escluso dal prossimo Concistoro “global” del 14 febbraio, si sente periferico rispetto alle scelte della Santa Sede, non si può certo dire che il Veneto non occupi delle poltrone di prima classe nella Chiesa di papa Francesco. A cominciare dal ruolo di “vicepapa”, che è saldamente nelle mani del cardinale Pietro Parolin (vicentino di Schiavon, 60 anni il prossimo 17 gennaio, che dal 15 ottobre 2013 ricopre l’incarico di segretario di Stato). Tra i porporati “elettori” (cioè quelli con meno di 80 anni che, in caso di Conclave, sarebbero chiamati ad eleggere il nuovo Pontefice) figura anche un altro veneto, monsignor Beniamino Stella, 73 anni, trevigiano di Pieve di Soligo, cui il 18 settembre 2013 papa Bergoglio ha affidato l’incarico di prefetto della Congregazione per il Clero. Prima di assumere il nuovo, importantissimo, ruolo, l’arcivescovo Stella, già nunzio apostolico in Congo (dal 1987), a Cuba (dal 1992) e in Colombia (dal 1999), è stato presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica, l’istituzione che forma i diplomatici della Santa Sede. Nello scacchiere di papa Bergoglio la Pontificia Accademia Ecclesiastica è passata alle cure di un altro veneto, Giampiero Gloder, 56 anni, originario di Asiago. Monsignor Gloder, che conosce francese, inglese e spagnolo, ha lavorato a lungo alla sezione Affari generali della Segreteria di Stato. Freschissima (del 20 dicembre) è la sua nomina a vicecamerlengo di Santa Romana Chiesa (in pratica il numero due del cardinale protodiacono Jean-Louis Touran, cui il 13 marzo 2013 toccò dare al mondo l’annuncio dell’elezione del nuovo Pontefice).

Mansioni di primissimo piano esercita anche Giacinto-Boulos Marcuzzo, 70 anni il prossimo 24 aprile, originario di San Polo di Piave (in diocesi di Vittorio Veneto), che dal 1994 è vescovo ausiliario del Patriarcato di Gerusalemme ed informalmente viene considerato “il vescovo di Nazareth”.

Un incarico di tutto rispetto esercita monsignor Mario Toso, salesiano, originario di Mogliano Veneto, classe 1950, che dall’ottobre 2009 esercita le mansioni di segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Nel dicembre 2009 è stato consacrato vescovo a San Pietro dal cardinale Tarcisio Bertone.

Tra i sacerdoti emergenti della Curia Romana va poi sicuramente annoverato monsignor Fabio Dal Cin, cinquant’anni il prossimo 23 gennaio, che dal marzo 2007 lavora presso la Congregazione per i Vescovi. Cappellano di Sua Santità, con talare nera ed occhielli, bottoni, bordi e fodera di color paonazzo, ha messo a segno un “gran colpo” il primo novembre 2013, quando ha portato a Sarmede (Treviso), per una celebrazione, monsignor Fabian Edgardo Marcelo Pedacchio Léaniz, segretario particolare di papa Francesco.

A Roma, come direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale italiana, opera pure monsignor Fabiano Longoni, classe 1957, nato a Milano ma ordinato a Venezia nel 1981 dall’allora patriarca Marco Cè.

Nunzio apostolico in Israele (nominato da Benedetto XVI) è invece monsignor Giuseppe Lazzarotto, 72 anni, originario di Carpanè di San Nazario (provincia di Vicenza e diocesi di Padova).

Il 15 febbraio, in occasione della festa della Lingua del Santo, i Frati Minori Conventuali di Padova si stringeranno invece attorno a monsignor Giovanni Tonucci, delegato pontificio per la Basilica di Sant’Antonio (e arcivescovo prelato di Loreto), che festeggerà il 25° di episcopato. Giudici della Sacra Rota sono monsignor Giordano Caberletti, originario di Stienta (Rovigo), e monsignor Giovanni Vaccarotto, nato ad Abano Terme.Vicepresidente e amministratore delegato dell’Opera Romana Pellegrinaggi, è monsignor Liberio Andreatta, classe 1941, originario di Fietta di Paderno del Grappa. Fu assessore dc a Padova nel 1979, Francesco Giovanni Brugnaro, originario di San Donà (diocesi di Treviso), che dal 2007 guida la Diocesi di Camerino-San Severino Marche.

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