Decreto aiuti, solo briciole in Veneto: 10 milioni su 300 alla nostra regione

Dal “Decreto aiuti”, arrivano le briciole per il Veneto: su 300 milioni stanziati per tutti i Comuni d’Italia, solo 10 destinati alla nostra regione. «Così però rischiamo il default, dovremo fare tagli», sbottano le amministrazioni locali, riunite ieri pomeriggio al Sant’Artemio, sede della Provincia di Treviso, per l’Assemblea Upi e Anci Veneto che aveva messo il caro energia al primo posto fra gli ordini del giorno.
Anci ha chiesto uno stanziamento di ulteriori 350 milioni e, sul finire dell’assemblea, c’è stata una parziale schiarita: la bozza del Decreto Aiuti-ter, trapelata prima di passare all’esame del Consiglio dei ministri, garantirebbe un incremento di 200 milioni rispetto al contributo straordinario inizialmente previsto per regioni e Comuni in difficoltà per i rincari nelle bollette. Come evidenzia Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso: «Si tratta di ulteriori 160 milioni a favore dei Comuni e ulteriori 40 milioni per città metropolitane e province di tutta Italia».
Obiettivo dell’assemblea era redigere un documento da inviare al governo: si chiedono sostegni per il caro energia, utilizzo delle economie di gara per interventi di edilizia scolastica e procedure più snelle nei contratti pubblici alla luce dei rincari nelle materie prime, tempi più rapidi per l’assunzione di segretari comunali. Sono una cinquantina – pochi, considerando i 563 totali – i Comuni veneti rappresentati.
Il tema bollette è una spina nel fianco di sindaci e assessori. Eloquenti le parole di Diego Parisotto, sindaco di Castello di Godego: «È dura, ci sono famiglie che iniziano a suonarci al campanello perché non ce la fanno più ad arrivare a fine mese. Dalla prossima settimana spegnerò l’illuminazione pubblica da mezzanotte alle 5. Ho stimato 300 mila euro in più per l’elettricità». Giacinto Bonan, vice sindaco di Villorba, è tranchant: «Il caro energia è una Caporetto. Ho stimato un milione di euro in più: come fare con gli impianti sportivi?».
Istanze che raccoglie Mario Conte, presidente Anci Veneto e sindaco di Treviso: «Quest’anno l’avanzo di bilancio se l’è mangiato il caro bollette. Aiuti per 300 milioni significa garantire a Treviso 281 mila euro a fronte di spese aggiuntive per le bollette da 3 milioni. Insomma: una pacca sulla spalla. Ma il caro energia riguarda pure le famiglie, da noi c’è già l’associazionismo che batte cassa: la tenuta sociale, più in generale, non è mai stata messa così a rischio».
Quanto alle Province, si garantiranno per il Veneto 2,6 milioni dal Decreto aiuti. Ma in assemblea si dibatte pure sullo spegnimento dei lampioni, Gianangelo Bof (sindaco di Tarzo) invoca un supporto normativo. Conte, dal canto suo, predica prudenza: «Operare tagli significa arrecare disagio alla comunità. Con i lampioni spenti ci sono pure rischi a livello di sicurezza». —
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