Digiuno per l’indipendenza del Veneto

La protesta a Treviso di Anna Durigon e Maurizio Giomo: «La Regione sta temporeggiando»

TREVISO. Due attivisti di Indipendenza Veneta inizieranno questa mattina un digiuno ad oltranza per protestare contro lo stallo in cui versa il referendum per l’indipendenza del Veneto. Anna Durigon e Maurizio Giomo si stanno per chiudere nella sede trevigiana del movimento con solo acqua, thè, flebo e webcam.

Gli indipendentisti non sono più disposti a sopportare lo stallo istituzionale nei confronti del referendum per l’indipendenza del Veneto, e da Treviso prende il via la singolare forma di protesta. «Digiuneremo fino a quando non arrivi risposta dalla Regione Veneto. Il 28 novembre il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato la Risoluzione 44, la quale impegna Luca Zaia e Clodovaldo Ruffato “ad attivarsi urgentemente per garantire l’indizione della consultazione referendaria e accertare la volontà del Popolo Veneto in ordine alla propria autodeterminazione”. Sono 3 mesi che aspettiamo–aggiunge Indipendenza – e non siamo più disposti a rimanere passivi di fronte a una serie di suicidi dovuti alla disperazione» dichiara Anna Durigon, 24 anni, di Zero Branco. «Pretendiamo solo che il consiglio regionale rispetti gli impegni presi, perché non è accettabile frenare, per chissà che motivi, un percorso democratico che può dare delle risposte immediate alla crisi che stiamo subendo».

Dal 28 novembre la Regione Veneto non ha ancora avviato l’impegno preso per applicare il diritto di autodeterminazione. Il percorso auspicato dal movimento Indipendenza Veneta, che presterà sostengo e solidarietà ai due attivisti, auspica un percorso di diritto internazionale, al di sopra delle costituzioni nazionali, che porterà gli scozzesi e i catalani a votare per la propria indipendenza politica già l’anno prossimo.

«Non sono disposto a vivere come cittadino di serie B – dichiara con molta determinazione Maurizio Giomo, 47 anni, di Treviso – Dopo l’acqua per me ci sarà la flebo, perché non ho intenzione di fermare il mio digiuno finché la Regione non mi da la possibilità di avere gli stessi diritti di altri cittadini europei».

Come ex corridore Giomo è consapevole della maratona psico-fisica a cui sta andando incontro, perché la burocrazia istituzionale si è già rivelata per molti imprenditori una sfidante spietata, ma Maurizio non demorde. «Basta! Anche se rimango abbandonato da chi è stato eletto per difendere i miei diritti, finché non fanno un passo io non mangio più».

Durigon e Giomo non rimangono di certo abbandonati da Indipendenza Veneta, che ha dato a disposizione la sede di Treviso, munito di due brandine, per tutto il periodo del loro digiuno.

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