Disgrazia, ma forse Domenico non era solo

PADOVA. È stato un incidente, quasi con certezza assoluta. Nessun suicidio. Ma restano dei punti oscuri: era da solo lo studente padovano 19enne, Domenico Maurantonio, quando ha perduto l’equilibrio precipitando dalla finestra situata al quinto piano dell’hotel da Vinci di Milano dove alloggiava con i compagni in gita scolastica? Oppure c’era qualcuno che ha assistito a quel “volo” mortale? E questa persona, sempreché sia esistita, ha solo assistito alla scena o, sia pure involontariamente, ha in qualche modo partecipato al dramma?
Il magistrato titolare dell’inchiesta, il pm milanese Claudio Gittardi, ha eseguito un sopralluogo nell’albergo, periferia nordest di Milano in località Bruzzone, poco distante dai padiglioni di Expo 2015, la meta della scolaresca del liceo scientifico “Nievo di Padova, frequentato da Domenico Maurantonio, classe quinta sezione E. Un’inchiesta, per ora, senza indagati. E senza alcuna ipotesi di reato.
Ieri mattina il pm ha visitato il quinto piano dell’albergo per rendersi conto del punto in cui è avvenuta la caduta e della collocazione delle stanze dei ragazzi. Altro elemento emerso ma finora coperto da riserbo: la polizia, già domenica, aveva recuperato le scarpe di Domenico nel pianerottolo del quinto piano, proprio davanti alla finestra “maledetta”. Chi le aveva lasciate?
Ancora un rebus. Domenico si era tolto le scarpe per salire più agevolmente sul davanzale dove sono state rinvenute delle tracce organiche (si è in attesa dell’esito delle analisi) probabilmente riconducibili sempre allo studente? Oppure quelle scarpe si erano sfilate in modo del tutto accidentale in seguito alla caduta o, ancora, qualcuno le aveva sfilate al ragazzo mentre stava sul davanzale? Intanto oggi sarà eseguita l’autopsia sul corpo del diciannovenne. Per ora, dall’esame esterno, il medico legale ritiene che il decesso sia avvenuto dopo le due di notte (orario in cui i ragazzi sarebbero andati a dormire) e prima delle 7 di domenica mattina.
Che cosa si potrà capire in via immediata? La natura del livido riscontrato sull’avambraccio di Domenico, giudicato non compatibile con la caduta e risultato di un “contatto”. Un “contatto” non frutto di un atto aggressivo. Insomma sarebbero esclusi atti di violenza. Sono già tornati a Padova anche i tre compagni di stanza (nella camera di Domenico dormivano quattro maschi) sentiti dalla polizia per diverse ore nel pomeriggio di domenica. Con l’unico obiettivo di ricostruire il motivo per cui Domenico, colpito da una forte dissenteria, sia uscito dalla camera sempre al quinto piano dell’albergo e, anziché andare in bagno, sia rimasto nel pianerottolo accanto alla finestra. Pure i docenti accompagnatori e il padre, Bruno Maurantonio, sono stati interrogati.
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