Due fratelli folgorati da 20 mila volt

Sabato 26 aprile, alle 16, i funerali di Stefano e Diego Trovò, che avevano 41 e 33 anni. Pulivano un'autocisterna, per distrazione hanno toccato la linea dell’alta tensione con un'asta di metallo
Diego e Stefano Trovò
Diego e Stefano Trovò
Una scarica da 20 mila volt li ha investiti mentre pulivano la cisterna di un camion. Così hanno perso la vita due fratelli, nel cortile dell’azienda di famiglia, portando a termine un’operazione fatta centinaia di volte. Stefano Trovò, 41 anni, residente a Schiavonia d’Este in via Bosco Crosara 1/D, stava pulendo la cisterna dell’autocarro dall’alto, con una scopa in metallo lunga 4 metri e mezzo. Il fratello Diego, 33 anni, residente in via Bosco Crosara 1/C, lo aiutava da terra, facendo fuoriuscire i residui di materiale.


Improvvisamente Stefano ha urtato i fili dell’alta tensione alzando il manico in acciaio dello spazzolone. La scarica elettrica li ha investiti, senza lasciare loro scampo. L’allarme è stato dato da uno degli autisti dell’azienda, ma ormai non c’era più nulla da fare. E’ accaduto verso le 17.30, a Schiavonia in via Ponticello 25, dove ha sede la «EuroSfusi di Stefano Trovò e fratelli»: un’azienda di trasporti con ben 30 camion e altrettanti dipendenti.


Ma soprattutto un’azienda «casa e bottega», perché i genitori di questi quattro fratelli, Andrea, Stefano, Diego e Davide, abitano proprio lì. Verso le 17 Stefano e Diego si sono messi a ripulire la cisterna di uno dei camion rientrati dalle consegne nei cementifici. Per questo hanno aperto due botole. Stefano è salito sopra la cisterna, con una scopa in mano cui aveva applicato una prolunga in metallo. Diego invece è rimasto di sotto, per impedire che i residui di cemento otturassero la botola inferiore. Hanno lavorato tranquillamente per circa mezzora, fino a che, verso le 17.30 Stefano ha commesso un errore fatale. Si è completamente scordato che sopra la sua testa passava la linea dell’alta tensione e con il manico in acciaio ha toccato i fili elettrici. La scarica da 20 mila volt ha investito lui, la cisterna e infine Diego. I due fratelli sono stramazzati a terra, morendo in pochi istanti.


Dopo qualche minuto uno dei camion dell’azienda è tornato da una spedizione. Appena varcato il cancello l’autista si è accorto dei due corpi immobili e ha dato l’allarme. Uno dei primi ad accorrere è stato proprio il papà Sandro, disperato e impotente. In via Ponticello sono intervenuti l’elicottero del Suem e un’ambulanza. Il personale medico ha provato a rianimare i due fratelli per circa mezzora. Diego aveva avuto qualche sussulto, ma alla fine i soccorritori hanno dovuto desistere. Successivamente sono arrivati anche i vigili del fuoco di Este, gli ispettori dello Spisal, i carabinieri e un tecnico dell’Enel. Sulle due salme è stata fatta una prima ispezione esterna, durante la quale è stata analizzata la mano destra di Stefano completamente ustionata. Il pm di turno, il sostituto procuratore Paolo Luca, ha disposto il sequestro dell’area per ulteriori accertamenti. L’Enel nel frattempo ha inviato sul luogo del terribile incidente uno dei suoi tecnici, per verificare la regolarità delle distanze della linea dell’alta tensione. E sembra che sia tutto in regola.


L’incidente sarebbe successo solamente per una disattenzione dei due fratelli, che si erano messi proprio sotto ai cavi elettrici. «Perché proprio a noi», ripeteva disperato il padre Sandro, aggrappandosi ai propri familiari. Le urla di quest’uomo riecheggiavano nel piazzale dell’azienda, mentre gli inquirenti cercavano di chiarire i contorni di questo ennesimo incidente sul lavoro. La notizia della morte dei fratelli Trovò si è sparsa in pochi minuti nella piccola frazione di Schiavonia, dove tutti hanno visto crescere sia Stefano che Diego in mezzo ai camion. Prima come semplici camionisti, ora come imprenditori nel settore dei trasporti. Grande lo stupore, proprio per il fatto che simili operazioni, all’interno della «EuroSfusi», erano all’ordine del giorno.


I carabinieri e i tecnici dello Spisal hanno messo a verbale anche il racconto del primo soccorritore, l’autista che ha dato l’allarme. Poco prima di varcare la soglia dell’azienda avrebbe visto qualcosa che potrebbe rivelarsi utile alle indagini. Con il passare delle ore e il diffondersi della notizia della grande tragedia ha preso il via a Schiavonia un mesto pellegrinaggio. Il sindaco di Este, Giancarlo Piva, accorso pure lui sul posto, ha manifestato subito l’intenzione di proclamare il lutto cittadino nel giorno del funerale dei due fratelli Trovò.


Ancora vittime di incidenti sul lavoro, una strage continua. Cosa fare per garantire maggiore sicurezza? Il vostro ricordo di Stefano e Diego Trovò

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