Due leonesse fuggono dal recinto allo zoo-safari

VERONA. Come il cartone animato «Madagascar», il film in cui un leone e altri animali fuggono dallo zoo di New York. Allo Zoo safari di Busssolengo a tentare la fuga con un balzo prodigioso di quattro metri e mezzo sono state l’altroieri due leonesse sorelle, Lubaya e Kianga, 7 anni, arrivate da quattro al parco Natura Viva da uno zoo tedesco e la loro «evasione» non si è fortunatamente conclusa tra i paesi e le campagne del Veronese, ma a pochi metri dal loro recinto, nel «corridoio di sicurezza» degli animali pericolosi. Un secondo «reparto» nel caso venga abbattuto o danneggiato il primo o un animale riesca a superarlo.
«Il fatto che siano rimaste nel secondo recinto è la prova che le due leonesse non avevano voglia di scappare, altrimenti avrebbero scavalcato anche quello», spiega il veterinario del parco Natura Viva Camillo Sandri che ieri si è occupato della loro fuga. «Probabilmente la prima ha visto qualcosa che l’ha attirata ed è saltata dall’altra parte, seguita dalla sorella. Erano impaurite e gli altri leoni dall’altra parte della rete le richiamavano. Se le due leonesse non si sono mosse molto in lunghezza hanno però battuto un record in altezza, saltando ben quattro metri e mezzo. «Un salto che anche tra i leoni che vivono liberi è difficile vedere», sottolinea Sandri.La fuga dei felini è durata poco. I custodi, si sono subito accorti che mancavano all’appello ed è stata immediatamente attivata la procedura di crisi. «I 28 visitatori che erano entrati (le leonesse sono scappate verso le 9) sono stati fatti uscire, anche se la situazione era sotto controllo. Nel frattempo hanno convinto una delle due leonesse a rientrare, la seconda è stata invece sedata con una siringa lanciata con una cerbottana. Per un paio di giorni i leoni non potranno essere visti dai visitatori per permettere la costruzione di una rete più alta nel loro recinto. «Sarà alzata di un metro e inclinata verso l’interno», spiega Sandri «Durante i lavori il branco dei leoni resterà unito, nel recinto notturno, in modo che non si alterino le dinamiche interne».
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