«E’ una strada pericolosa» Manuel, il dolore della fidanzata

Non c’è pace, ma disperazione. Non c’è alcuna spiegazione, solo interrogativi. Un’unica certezza: «Manuel non ha preso di proposito quel maledetto svincolo in senso contrario andando incontro alla morte». Mara Creazza è la fidanzata di Manuel Zucchi, il motociclista di 39 anni morto domenica mattina a seguito dello scontro frontale con un furgone. Ha compiuto uno sbaglio rivelatosi irreparabile: dal piazzale della A4, a Padova ovest, ha imboccato lo svincolo nel senso di marcia opposto. Mara, distrutta dal dolore, lancia uno straziante appello: «Se è successo a Manuel, un motociclista tanto esperto quanto prudente, potrebbe capitare a chiunque. Devono essere posizionate delle barriere che evitino l’errore umano». Il funerale di Manuel verrà celebrato giovedì a San Bellino.
L’INCIDENTE.
Domenica Zucchi aveva appuntamento con degli amici all’area di servizio di San Pelagio, a Padova Sud. E’ partito di buon mattino, poco dopo le sette, dalla villetta di via Sebastiano del Piombo all’Arcella. Era un istruttore di guida sicura chiamato quel giorno a condurre dei motociclisti in un tour delle colline fiorentine. Superata la rotatoria di Limena si è immesso lungo la Provinciale Valsugana in direzione Padova, diretto al casello di Padova ovest. Giunto nel piazzale qualcosa gli ha fatto scegliere di cambiare strada. Ha invertito il senso di marcia e ha preso lo svincolo sbagliato, quello che da Limena permette l’ingresso in autostrada: avrebbe dovuto imboccare il successivo, non si è accorto di essere contromano. Pochi metri e si è consumata la tragedia. Un terribile scontro frontale con un furgone Nissan. Il violento impatto contro il parabrezza del mezzo ed il conseguente volo sull’asfalto gli sono stati fatali.
ACCUSA E DIFESA.
Gli amici di Manuel ieri mattina sono andati ad effettuare un sopralluogo sul luogo dell’incidente. «Sul piazzale d’ingresso in A4 non c’è un guard rail che divide le carreggiate. C’è possibilità di fare inversione: mancano le boe di separazione. Manuel era esperto. Se non ha capito di aver imboccato lo svincolo nell’opposto senso di marcia significa che c’è il rischio di sbagliare. In sella ad una moto la visibilità è ridotta, c’è maggior rischio di compiere errori». Mara, con le mani tremanti e le lacrime agli occhi, ha la forza di disegnare su di un foglio il tragitto compiuto dal suo fidanzato. D’un tratto blocca la penna: «Lì (indicando la divisione tra le carreggiate, ndr) si può tornare indietro. In quel punto Manuel ha sbagliato. Ha percorso quel passaggio e per una terribile svista ha preso lo svincolo sbagliato». Lucio Terrin, comandante dei vigili urbani di Padova, sottolinea che nel piazzale da cui ci si immette in A4 è tutto in regola: «Le barriere continue in quel punto non sono obbligatorie. E la segnaletica stradale è chiarissima. Non si può effettuare inversione. Non riesco a spiegarmi come abbia fatto a sbagliare svincolo: la segnaletica è chiara».
IL FUNERALE.
Tanti «se» e tanti «perché?» destinati a restare senza una risposta accompagneranno il resto della vita di tutti coloro che hanno amato Manuel. Si ritroveranno tutti giovedì mattina nella chiesa di San Bellino. Il funerale di Manuel Zucchi verrà celebrato alle 10.40. Ci saranno gli amici, i colleghi della Cerved, l’azienda informatica di Corso stati Uniti in cui lavorava. Ci saranno le donne della sua vita. Mara, la fidanzata, Lucia, la mamma e Maria, la nonna.
SCIA DI SANGUE.
Padova in quattro mesi, da maggio ad agosto, ha pianto quattro motociclisti. Una lista che assume i contorni di un bollettino di guerra se si sommano tutte le vittime delle due ruote che vivevano nei Comuni della provincia. In Spagna il tre maggio è morto Renato Cristilli, 71 anni, che viveva all’Arcella. E’ rimasto vittima di un incidente mentre, in sella alla sua moto, percorreva la strada che da Sagunto porta a Valencia. Bruno Schiavon ha trovato un’orribile morte il 10 giugno. E’ stato decapitato dal guard rail di corso 13 Giugno. Nella notte del 20 giugno scorso Gianluca Florean, 41 anni residente in corso Milano, ha perso la vita schiantandosi in via Orsini. Il 22 giugno invece Matteo Nicoletti, padovano di ventisei anni, si è schiantato contro un albero a Piazzola sul Brenta.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video