VENEZIA. Veneto confermato in zona gialla, assieme a tutte le regioni confinanti. Il nuovo decreto del governo pur mantenendo il divisto di spostamento dopo le 22, segna un grosso passo avanti in Veneto per la ripresa delle attività economiche e sociali.
Arginato l’ostacolo scuole, confermate le linee guida del piano riaperture con qualche speranza in più per quanto riguarda le future regioni gialle, il governo Draghi ha modulato quindi il nuovo decreto (che sarà in vigore dal 26 aprile fino a fine luglio) sulla base del "rischio ragionato".
Le regioni gialle: tutte quelle che interessano al Veneto
Le regioni che passeranno in zona gialla, stando alle anticipazioni e in attesa dei risultati sui contagi di venerdì 23 aprile, sono 11: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto. A queste si aggiungono anche le province di Trento e Bolzano.
Per queste zone sarà possibile riaprire bar e ristoranti all’aperto, consentire il passaggio dei confini. Dovrebbero scattare la conferma per Puglia, Sardegna e Valle Aosta: dovrebbero restare in zona rossa.
Il fatto che tutte le regioni confinanti siano in giallo permetterà quindi il movimento, dato che è possibile muoversi tra regioni purchè dello stesso "colore".
La grande massa di vacanzieri da Lombardia, Trentino, Alto Adige, Friuli ed Emilia, quindi potrebbe già puntare verso le nostre città e spiagge già per il ponte del Primo Maggio.
La riapertura del corridoio dal mare alla Alpi permetterà anche l'arrivo senza bisogno di "pass" (cioè del permesso di movimento tra regioni di "colori" diversi, anche dei turisti tedeschi e austriaci, che inizieranno il proprio periodo di ferie con il weekend dell'Ascensione (prima data festiva tedesca) il 13 maggio. E soprattutto con la Fest der Himmelfahrt, il 23 maggio, la settimana della Festa dell'Ascensione, durante la quale le famiglie si riuniscono in località di vacanza.
Gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori delle Regioni e collocati in zona arancione o rossa sono consentiti soltanto a chi avrà la certificazione verde (il green pass).
Va ricordato comunque che dal 1° maggio al 15 giugno 2021, nella zona gialla e, in ambito comunale, nella zona arancione, è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti di cui ai provvedimenti adottati in attuazione dell’articolo. Spostamenti vietati, invece, nei territori nei quali si applicano le misure stabilite per la zona.
Il Decreto e le tensioni.
L'Italia si avvia a diventare per oltre la metà gialla la prossima settimana ma, nonostante le riapertura delle attività, il coprifuoco resta alle 22, così come invariata è la road map delle ripartenze graduali fino a luglio.
Il decreto legge varato in serata da un Cdm-lampo (dalle 18.15 alle 18.43) non modifica le linee essenziali gi trapelate con la prima bozza e scoppia la tensione nel Governo, con la Lega che non vota "un decreto che continua a imporre chiusure e limitazioni", come ha detto Matteo Salvini, assicurando comunque la fiducia al premier Mario Draghi.
Qui il testo del decreto.
La finestra del dialogo resta aperta sulla possibilità di un 'tagliando' al dl a metà maggio, per allentare le misure nel caso che i contagi calino ulteriormente. Ma Pd, M5s e Leu replicano al Carroccio: "C'è stato stato un susseguirsi di ultimatum che minano l'unità".
E il ministro per le Autonomie Mariastella Gelmini, in quota Forza Italia, si dice "soddisfatta" del provvedimento anche se "si può migliorare rimediando a incongruenze su ristorazione, sport e wedding".
Ma ci sono disposizioni che vanno oltre le questioni interne: gli Stati Uniti hanno infatti raccomandato ai connazionali di "non viaggiare" in Italia elevando a livello massimo - il 4 - il rischio Covid, così come fatto con l'80% dei Paesi mondiali.
Il calendario per il Paese ormai è deciso: si ripartirà lunedì prossimo e tra i primi a farlo saranno i ristoratori: in zona gialla, fino a tutto il mese di maggio, sarà possibile pranzare o cenare solo nei locali che hanno tavoli all'aperto e dal primo giugno si mangia nei ristoranti al chiuso solo a pranzo.
Contemporaneamente - sempre in area gialla - riapriranno con specifici protocolli teatri, cinema e spettacoli e i musei.
Dal 15 maggio sarà consentita l'attività nelle piscine scoperte.
Anche se fin dall'entrata in vigore del decreto saranno possibili gli sport all'aria aperta, sarà permesso frequentare le palestre al chiuso in zona gialla soltanto dal primo giugno, data in cui saranno aperte al pubblico anche le manifestazioni e gli eventi sportivi di interesse nazionale.
Ma sarà possibile autorizzare lo svolgimento di eventi sportivi di particolare rilevanza anche prima, con l'eventuale possibilità di una deroga al numero massimo di spettatori, che fissato a mille per le strutture all'aperto.
Il 15 giugno ripartono le fiere e dal primo luglio sarà la volta di congressi e parchi tematici.
Parallelamente, i ragazzi tornano in classe. Fin dal 26 aprile in zona gialla e arancione tutti i ragazzi delle medie ed elementari saranno tra i banchi, in quelle superiori la presenza sarà almeno al 70% e fino al 100%.
Riguardo agli spostamenti, l'autocertificazione resta necessaria, laddove già prevista, ma da subito gli italiani potranno girare più liberamente - anche tra regioni di colori diversi - avendo in tasca il certificato verde, il pass, che dovrà attestare la vaccinazione, l'esecuzione di un tampone negativo o l'avvenuta guarigione dal Covid. Chi avr il pass potrà anche accedere a determinati eventi - culturali e sportivi.
A stabilire quali saranno i territori che beneficeranno per primi delle nuove aperture sarà innanzitutto il monitoraggio di venerdì. Stando ai dati attuali, sono undici - Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria e Veneto - oltre alle province di Trento e Bolzano a puntare alla zona gialla, avendo un Rt nel valore inferiore sotto l'1 e un rischio basso o moderato, compatibile con uno 'scenario 1'.
In zona arancione resterebbero invece Calabria, Sicilia, Basilicata, Campania e Toscana, che hanno un Rt vicino a 1 e un'incidenza sopra 200. Niente da fare per Puglia, Sardegna e Valle d'Aosta: hanno ancora numeri da rosso e per loro si parlerà di riaperture non prima di maggio.
Infine i dati di oggi confermano il lieve calo dei contagi: 13.844 positivi e 364 vittime.