Electrolux verso l’accordo: gli esuberi dimezzati a 500

L’azienda: impatto occupazionale minimo in cambio di maggiore produttività Impresa esterna si insedierà nei capannoni vuoti di Porcia: 150 posti di lavoro
Di Francesco Dal Mas
Borin Susegana sciopero Electrolux
Borin Susegana sciopero Electrolux

VENEZIA. Mentre dalla multinazionale dell’igenico-sanitario, l’Ideal Standard, arriva la mazzata di 400 lavoratori in mobilità a Pordenone, in quella del freddo, l’Electrolux, si profila l’accordo dopo 6 mesi di vertenza. Con alcune, importanti novità annunciate ieri, nell’incontro tra azienda e sindacati, a Mestre. La prima: gli esuberi saranno drasticamente ridotti. Ne erano stati annunciati 1050. Ad oggi sono 430 a Porcia, 200 a Susegana (quindi 70 in meno), 90 a Solaro e 80 a Forlì. Potrebbero diminuire ancora in presenza di un possibile aumento di volumi. Possibile, appunto,con le misure introdotte dall’intesa. Ieri si è parlato di 500, quindi la metà.

Ma c’è una seconda novità che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a Pordenone, dove nessuno si aspettava proprio ieri la chiusura dell’Ideal Standard, nemmeno la Confindustria territoriale. Marco Mondini, il direttore generale del gruppo, ha annunciato che una società ha chiesto d’insediarsi nei capannoni oggi vuoti di Electrolux a Porcia, attivando da subito 150 posti di lavoro, che potrebbero aumentare in futuro. Mondini non ha voluto dire di più ai dirigenti di Fiom, Fim e Uilm i quali, tuttavia, hanno capito che la nuova realtà non lavora evidentemente nello stesso settore di Electrolux ma del gigante del freddo utilizzerebbe alcuni vantaggi in cambio dell’assunzione del suo personale in esubero.

L’azienda ha riconfermato il piano industriale per il mantenimento dei 4 stabilimenti in Italia, ma ne ha annunciato anche uno sociale che ridurrebbe al “minimo” l’impatto dei posti di lavoro in eccesso. Le tute blu che cosa daranno in cambio? Meno pause e più carichi di lavoro. Punti, questi, sui quali la trattativa ha rischiato ieri di arenarsi, con la Fiom – ad esempio – contraria a toccare le pause, disponibile invece a considerare una maggiore produzione oraria di pezzi: a Susegana si ipotizza un incremento di frigo che sale da 79 ad 82, a Forlì e Solaro da 72 a 85 (forni, nel primo caso, lavatrici nel secondo). Ma perplessità ancora più pesanti sonon state manifestate dalla Uilm. Nel pomeriggio di ieri se n’è discusso a lungo. Mondini ha ribadito l’impegno a non peggiorare le condizioni di lavoro, assicurando interventi puntuali sul prodotto, sul processo e sull’organizzazione. Electrolux, infatti, vuol investire fino al 2017, il tempo di valenza del prossimo accordo, 150 milioni di euro. La discussione ha riguardato pure alcuni ritocchi ai premi, in particolare alla loro incidenza sulla tredicesima, e il pagamento delle festività che cadono nei giorni di sabato. Il tutto per maturare una sforbiciata di 3 euro del costo orario, compresa la decontribuzione del contratto di solidarietà assicurata dal Governo. Governo che è disposto a stanziare per i prossimi tre anni un bonus fiscale di 1,20 euro per ora lavorata, mentre i lavoratori sarebbero chiamati, tra contratti di solidarietà, tagli di permessi e maggior minutaggio nelle ore lavorate, a contribuire ad un abbattimento di 1,80 euro. Ritornando agli esuberi, la multinazionale non intende far ricorso ai licenziamenti, almeno fino al 2017, punta invece sui prepensionamenti. Tra i 6900 dipendenti ce ne sono 950 che hanno oltre i 50 anni di età; tra 4 o 5 anni riuscirebbero ad andare in pensione circa 120 persone. Electrolux per favorire l’esodo ricorrerà di nuovo alle incentivazioni, alla ricollocazione esterna, alla cosiddetta autoimprenditorialità e alla ristrutturazione delle proprie aree per favorire l’insediamento di altre aziende. Tutti argomenti di cui si continuerà a parlare giovedì.

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