ELEZIONI REGIONALI Il Veneto sceglie il suo presidente sette i candidati in lizza

Seggi aperti domenica 28 marzo (dalle 8 alle 22) e lunedì 29 (dalle 7 alle 15). La contesa si gioca sul turno unico: chi prende anche un solo voto in più vince tutto il banco. E agli altri non resta che dividersi i seggi in Consiglio regionale
PADOVA. Seggi aperti in tutto il Veneto domani e lunedì per le elezioni regionali. Domenica si vota dalle 8 alle 22, mentre lunedì le urne saranno aperte dalle 7 alle 15. La contesa si gioca sul turno unico, chi prende un voto in più vince tutto il banco. E agli altri non resta che dividersi i soldatini in Consiglio regionale. Per votare bisogna presentarsi al proprio seggio con la tessera elettorale e un documento d’identità valido. La scheda per le regionali sarà di colore verde. Nei Comuni in cui si va al rinnovo dell’amministrazione, gli elettori riceveranno anche una scheda azzurra.


La scheda per le regionali è divisa in sette riquadri. In ognuno c’è, a destra, il nome e il simbolo del candidato presidente e, a sinistra, le liste che lo sostengono. Si vota tracciando una croce sulla lista scelta e, automaticamente, il voto va anche al candidato presidente collegato. Chi vuole può inserire una preferenza scrivendo il nome del candidato consigliere preferito nello spazio accanto al simbolo.


E’ prevista anche la possibilità di esprimersi attraverso il voto disgiunto. Si può votare una lista (anche indicando una preferenza) e tracciare una seconda croce su un candidato presidente non collegato a quella lista. Infine, c’è una terza possibilità, ovvero di votare solo il candidato governatore (con una croce sul suo nome o sul suo simbolo): in questo caso si conterà solo il voto per quel candidato e per nessuna lista. Attenzione, però: la preferenza può essere data solo a un candidato della lista prescelta. Ovviamente, non è necessario conoscere tutti i nomi a memoria: i tabelloni con i candidati consiglieri di ogni lista saranno affissi nei seggi. Qualsiasi altra croce o scritta nella scheda renderà nullo il voto.


Sette i candidati in corsa per guidare la Regione per i prossimi cinque anni. Il leghista Luca Zaia, alla guida della coalizione di centrodestra (Lega, Pdl e Adc). Stando ai sondaggi, nonché alla tradizione del Veneto, ha già una larga vittoria in tasca.


Diretto avversario, quantomeno perché rappresenta lo schieramento opposto, è Giuseppe Bortolussi, l’indipendente a lungo cercato dal centrosinistra (Pd, Idv, Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia e Libertà, Idea e, a Vicenza, Liga Veneto Autonomo) nel vano tentativo di mettere in piedi una coalizione in grado di rosicchiare almeno qualche voto al di fuori della coalizione. Giusto per recuperare un po’ di quel divario storico che vede il centrosinistra fuori dai giochi fin dai blocchi di partenza.


Terza incomoda, l’Udc di Antonio De Poli. Dopo l’uscita dalla maggioranza di centrodestra e dopo essere stato a lungo indicato come il potenziale candidato di una coalizione di centrosinistra, quantomai allargata, il segretario regionale dell’Unione di centro ha deciso per la corsa in solitaria (o meglio, in coalizione con l’Unione Nordest).


Due i partiti indipendentisti in corsa per la presidenza della Regione: il Partito Nasional Veneto di Gianluca Panto, determinato a portare il Veneto all’indipendenza attraverso un referendum. Motivo per cui Panto mira ad entrare il consiglio regionale. In corsa per ottenere l’indipendenza della regione anche Veneti Indipendensa di Silvano Polo. Infine, in cartellone anche Forza Nuova - che propone per la presidenza del Veneto Paolo Caratossidis - e il Movimento a Cinque Stelle di Beppe Grillo, guidato dal candidato governatore David Borrelli.


Lunedì alla chiusura delle urne, spoglio immediato per le regionali. In tarda serata, il Veneto conoscerà - ufficialmente - il nome del nuovo presidente, dopo i tre lustri di governo di Giancarlo Galan.

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