«Emozionati, ma bravissimi» E Napolitano li ha applauditi

L’ESIBIZIONE DEGLI SCOLARI DELLA «DANTE ALIGHIERI» Compiaciuto ieri mattina il Capo dello Stato che si è avvicinato ai piccoli e alla loro insegnante Gli hanno regalato un libretto con le loro dediche e poesie
PADOVA. Una stretta di mano a consiglieri, assessori, parlamentari e al sottosegretario Maria Elisabetta Alberti Casellati. Tutti in attesa, in ordine sparso, all’ingresso del Palazzo della Ragione. Un saluto veloce ai sindaci, con le fasce tricolori linde di bucato, schierati dalla parte opposta. Ma tutte le attenzioni del Capo dello Stato sono per loro, per gli alunni della scuola elementare Dante Alighieri di Piove di Sacco che cominciano ad eseguire l’«Inno alla Gioia», ovvero l’inno europeo tratto dalla Nona Sinfonia in Re minore di Ludwig Van Beethoven, nel momento esatto in cui il Capo dello Stato, salutato da un caldo applauso, si affaccia in Salone.


Nel Palazzo illuminato da un sole caldo (è l’estate di San Martino) la musica sprigiona il magnetismo di una calamita per il presidente della Repubblica che punta diritto verso i ragazzi e li ascolta assorto, prima di associarsi all’applauso scrosciante che saluta l’interpretazione. Poi Giorgio Napolitano si avvicina a Manuela Baldo, l’insegnante di musica che dirige i quaranta piccoli orchestrali, e si complimenta: «Non avevo mai sentito - confessa compiaciuto - l’«Inno alla Gioia» eseguito al flauto dolce». L’amicizia tra il presidente della Repubblica e i ragazzi di Piove di Sacco è nata qualche mese fa quando gli alunni gli hanno mandato, dopo una manifestazione collegata alle celebrazioni della festa della Repubblica, un dvd intitolato «Cantiamo l’Italia», accompagnato da una deliziosa letterina e da un messaggio del sindaco, Mario Crosta.


Il video, in Quirinale, dev’essere proprio piaciuto se è vero che una decina di giorni fa, quando è stato definito il programma della mattinata padovana, è stato contattato, attraverso la Prefettura, il dirigente scolastico Franca Milani. «Quando ci è arrivata la notizia - confessa Riccardo - ci un po’ siamo agitati». Comunque i ragazzini hanno accettato di buon grado la «sfida». Ieri, oltre all’«Inno alla Gioia», hanno eseguito «Voglio un mondo diritto», un brano incentrato sui diritti dei bambini, e «Samarcanda» di Roberto Vecchioni. «Siamo abituati - racconta Romano, nove anni - a vederlo in televisione. Ma trovarci il presidente lì, davanti a noi, che ci ascoltava con attenzione, è stata una grandissima emozione». «E ci ha pure applauditi - aggiunge puntuale Caterina - Il Capo dello Stato è davvero una persona speciale».


L’insegnante Manuela Baldo non sta nella pelle. «Sono strafelice - commenta, appena il Salone si è svuotato - Benchè comprensibilmente emozionati, i bambini hanno davvero suonato benissimo. Il risvolto più importante di quest’attività musicale è il fatto che, attraverso il flauto traverso, gli alunni sviluppano una curiosità verso gli altri strumenti». Al presidente della Repubblica gli alunni della Dante Alighieri (supportati da alcuni studenti dell’istituto superiore Einstein) hanno offerto un libretto in cui hanno raccolto le poesie e le dediche stilate proprio per questa storica occasione.


«Io ho la fortuna - aggiunge Manuela Baldo - di avvicinare alla musica, per due ore la settimana, oltre duecento bambini. Si tratta di uno strumento prezioso anche sotto il profilo dell’integrazione tra i bambini stranieri e i coetanei italiani». Il rischio è che l’anno prossimo, con il ritorno del maestro unico, quest’attività musicale possa essere ridimensionata.


Al Capo dello Stato è arrivato ieri anche l’omaggio di Ferruccio Trolese, a nome della Protezione civile di Ponte San Nicolò: si tratta di un quadro accompagnato da una poesia in rima: «Contro l’acqua l’argine costruirai, sul fuoco l’acqua verserai; e se il terremoto arriverà, il volontario, pur con le mani, scaverà. Sarai pronto a salvare chi ha bisogno, essere volontario non è un sogno; ma una stupenda realtà, da vivere in serena umilità». E la chiusa: «Non avere paura, non andare a ritroso. Sia il tuo coraggio: pronto e generoso».

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